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Legge Zan, il solito Vaticano che interferisce nella politica italiana: Leu e M5s insorgono

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“L’intervento a gamba tesa delle gerarchie vaticane contro la legge Zan, invocando una precisa autonomia garantita dal Concordato, va respinto nella maniera più assoluta”, a dirlo è il deputato di Montecitorio del M5s, Aldo Penna. Il Concordato – aggiunge – ricorda che in Italia c’è una libera Chiesa in libero Stato e quest’ultimo non può vedersi dettare l’agenda politica da un altro, è un’ingerenza inammissibile”.

“Si rassegnino le gerarchie perché la libertà di coscienza che invocano somiglia alla rivendicazione della libertà di insulto. Chiunque – conclude Penna – rispetti gli altri indipendentemente da sesso e genere non ha nulla da temere dalla legge Zan”.

A fargli da eco il senatore di Leu, Francesco Laforgia:Il ddl Zan è una legge di civiltà, non viola alcuna libertà, anzi la difende per tutte e tutti permettendo loro di vivere liberamente, senza dover essere vittime di discriminazioni e violenze per ragioni legate al sesso, al genere, alla disabilità. Cosa che purtroppo accade di frequente nel nostro Paese”.

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“È una legge contro i reati d’odio che anche larga parte del mondo cattolico sostiene. L’incursione della Segreteria di Stato del Vaticano, secondo cui questa proposta violerebbe l’accordo di revisione del Concordato appare, pur con il dovuto rispetto, fuori luogo e fuori dal tempo. Il Parlamento vada avanti, con la propria autonomia. Approviamo questa legge, giusta e necessaria”.

D’accordo sul no alle intromissioni nella vita politica del Paese da parte delle gerarchie ecclesiastiche anche il leader di Azione, Carlo Calenda, che però stempera centrando il suo intervento sul diritto di parola e lo fa con un post su Twitter. “Ritengo inaccettabili le intromissioni formali della Chiesa nel processo di approvazione di una legge. Penso però che su questi temi il dibattito debba sempre restare aperto. La Chiesa ha, ovviamente, pieno diritto di parola”.

A scendere in campo pure gli atei:Il Vaticano ha violato l’indipendenza e la sovranità della Repubblica. Il governo ha l’obbligo politico e morale non solo di resistere alle pressioni ma di denunciare unilateralmente questa inaudita ingerenza negli affari dello Stato”, dice Roberto Grendene, segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), commentando la notizia che il Vaticano ha attivato i propri canali diplomatici per chiedere formalmente al governo italiano di modificare il ddl Zan, ovvero il disegno di legge contro l’omotransfobia, perché in alcuni contenuti violerebbe l’accordo di revisione del Concordato.

“È un evento senza precedenti. Mai la diplomazia vaticana si era intromessa con un atto formale nell’iter di approvazione di una legge dello Stato (che tutela i diritti poi). In nome del Concordato – relitto fascista che andrebbe stralciato – si viola di fatto la nostra Costituzione, che stabilisce l’indipendenza e la sovranità della Repubblica: si tratta di un atto gravissimo, rispetto al quale il governo e il Parlamento devono prendere immediatamente le distanze. Se le cose stanno così – conclude Grendene a maggior ragione occorre approvare la legge Zan e denunciare unilateralmente il Concordato. La Repubblica non può farsi tenere al guinzaglio da uno Stato totalitario”. 

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