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Addio a Giampiero Boniperti, se ne va una leggenda del calcio italiano: una vita per la Juve

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“È la notizia che non avremmo mai voluto darvi”. Muore Giampiero Boniperti e la sua Juventus dice addio al ‘Presidentissimo’ attraverso un lungo post sul sito ufficiale. I bianconeri annunciano infatti la scomparsa della storica bandiera ripercorrendo le tappe della carriera dell’ex giocatore e presidente.

“Oggi, 18 giugno 2021 – si legge -, salutiamo per sempre Giampiero Boniperti, che si è spento a Torino, all’età di 92 anni: ne avrebbe compiuti 93 fra pochi giorni, il prossimo 4 luglio. La commozione che in questo momento tutti noi stiamo provando non ci impedisce di pensare con forza a lui, a tutto ciò che il Presidentissimo è stato e sarà per sempre nella vita della Juventus. Una figura indelebile, che da oggi si consegna al ricordo, perché sui libri di storia del calcio ci è finita già da tempo”. 

“Perché quando esprimi un pensiero – continua il post -, e quel pensiero diventa parte del DNA della società a cui hai dedicato la vita, vuol dire che il tuo carattere ne è diventato identità e modo di essere. Per sempre”. 

Nelle parole del club, Boniperti “è il campione che contribuì a fare scordar presto la guerra ai tifosi bianconeri («con la sua gentilezza e la sua classe prendeva in pugno la Juventus post-bellica, ed assieme ad essa partecipava a ridare luci di speranza per l’avvenire”, scrisse Hurrà Juventus nel 1966) ha un curriculum calcistico che tutti conoscono”.

E si ricorda quel giorno “della primavera del 1946, a diciotto anni non ancora compiuti”, quando “partì da Barengo (dove nacque nel 1928) e venne a Torino per sostenere l’usuale provino nella Juventus. Era un calcio di pionieri, romantico e spensierato”. 

Poi, quasi un anno dopo, “al principio di marzo del 1947, Boniperti esordì in Prima Squadra contro il Milan” mentre l’anno dopo Vittorio Pozzo già lo vestiva d’azzurro, a Vienna, contro l’Austria”. 

“Divenne capocannoniere in Serie A nel 1947/48, a neanche 20 anni, con 27 reti segnate. Fu il preludio al suo primo Scudetto (di cinque) con la maglia bianconera indosso, quello del 1950, il suo preferito”, ricorda la Juventus fino ad arrivare alla chiusura della carriera nel 1961, “da Campione d’Italia, a quota 179 reti. Aveva 33 anni, e appese le scarpe al chiodo con un cerimoniale semplice: ‘Ragazzi, smetto’”. 

Poi gli anni da presidente, quando “nel luglio 1971 iniziò per la Juve una seconda Era Boniperti” e gli ultimi anni “sempre vicino alla sua Signora. Il momento forse più toccante dell’inaugurazione dello Stadium è stato proprio quando, quell’8 settembre 2011, si è diretto verso una panchina al centro del campo, al fianco di un’altra leggenda bianconera, Del Piero, l’unico in grado di segnare di più di lui”. 

“Lassù, ora, c’è un’altra stella nel firmamento bianconero che brilla a mostrarci la rotta: quella di Giampiero Boniperti, che ha speso una vita con la Juventus, per la Juventus, e che ha saputo sempre indicarle la via. Grazie di tutto. Buon viaggio, Presidentissimo”, l’addio bianconero.

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