Ci sono anche i migranti soccorsi da Nadir della ong Resqhip tra quelli approdati stamani a Lampedusa. Dopo l’sos su un barcone alla deriva nella zona Sar di Malta lanciato ieri mattina da Alarm Phone, il veliero è riuscito a localizzare la carretta del mare e a prendere a bordo i migranti che sono stati trasbordati sulle motovedette della Capitaneria di porto. I primi 36, tutti uomini, sono giunti all’alba sulla più grande delle Pelagie, gli altri 55, tra cui 4 donne, una delle quali 15enne, sono arrivati a distanza di un’ora circa. Insieme a loro anche un barchino con 10 persone a bordo, tra cui due donne, ha raggiunto l’isola.
Materassini di gommapiuma gettati a terra all’aperto e sotto gli alberi, cestini ricolmi di rifiuti, bottiglie di plastica vuote abbandonate in ogni angolo e migranti ammassati senza alcun distanziamento e spesso senza mascherine. L’hotspot è al collasso: il centro è arrivato a ospitare oltre 1.300 persone a fronte di una capienza di 250 posti. Adesso sono oltre mille gli ospiti. Un sovraffollamento che rende disumane le condizioni di vita all’interno della struttura di contrada Imbriacola con i migranti costretti a trascorrere la notte all’aperto.
Intanto, la macchina dei trasferimenti, coordinata dalla Prefettura di Agrigento che lavora senza sosta per alleggerire la pressione. Traghetti, navi quarantena e motovedette della Capitaneria di porto fanno la spola in una corsa contro il tempo che rischia in ogni momento di essere vanificata da nuovi flussi.