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Carceri, 8mila nuovi posti entro due anni. Nordio: “Dolore per i suicidi”

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(Adnkronos) – È pronto un piano che consentirà di istituire ottomila posti nuovi in carcere. A parlarne è il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in videocollegamento all’inaugurazione dell’anno giudiziario dei penalisti italiani 2025 a Milano. “I suicidi in carcere sono un fardello di dolore al quale cerchiamo di rimediare ogni giorno. Abbiamo un piano carceri elaborato con la presidenza del Consiglio che consentirà di colmare questo gap. Entro due anni abbiamo già previsto, con il commissario straordinario, di istituire 8 mila posti nuovi in carcere”, ha detto. 

Poi il ministro ha ribadito l’importanza della riforma sulla separazione delle carriere. “Finalmente siamo riusciti ad attuare, dopo tanti anni, la separazione delle carriere che le Camere penali da sempre portano come vessillo di libertà e vera cultura della giurisdizione. Siamo quasi a metà strada, abbiamo intenzione di continuare. Più ci attaccano e cercano di intimidirci e più la nostra volontà di continuare e portare a fondo la riforma aumenta con determinazione e maggior forza”, ha detto Nordio intervenendo in videocollegamento. 

“Questa famosa cultura della giurisdizione che viene vantata per ostacolare la riforma sulla separazione delle carriere è ormai una formula vuota, priva di significato. Se proprio volessimo darle un significato – ha osservato il ministro – dovremmo dire che o la giurisdizione viene considerata in senso stretto, limitata all’opera del giudice oppure è un tavolo a tre gambe, perché è la dialettica processuale che vede avvocato, pm e giudice. Cultura della giurisdizione limitata all’associazione tra pm e giudice è una non cultura della giurisdizione perché manca una parte essenziale, che è quella dell’avvocatura”. 

“La riforma sulla separazione delle carriere è consustanziale al processo accusatorio. Noi su questo non esitiamo, possono fare tutte le manifestazioni che vogliono ma andiamo avanti. Più si alimenta la polemica più la nostra determinazione aumenta – ha rimarcato il ministro -. E’ un mandato che ci ha chiesto il popolo e noi lo faremo. Non esiteremo e non vacilleremo, più aumentano queste forme di pressione proprie e improprie e più siamo determinati a portare a fine il nostro lavoro”. 

“Il nostro cronoprogramma è definito. In prima lettura la riforma dovrebbe essere approvata entro marzo e poi entro l’estate dovrebbe avere l’approvazione definitiva. Ci sarà poi il referendum, sono certo, e che io auspico, perché una materia così complicata, complessa e di alta sensibilità civica è bene che venga sottoposta alla valutazione del popolo sovrano. Noi non abbiamo timore e non vogliamo nemmeno lusingarci dei sondaggi che conosciamo”.  

 

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