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VIDEO | Siccità in Sicilia, “Situazione grave e zero programmazione”: il dossier del Pd

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Silos a Caltanissetta, autobotti per la distribuzione dell’acqua, allevatori costretti a vendere il bestiame, agricoltori disperati per la mancanza di acqua con cui abbeverare il raccolto, cittadini in coda con bidoni e recipienti. In tre parole: siccità in Sicilia. È stato questo l’argomento della conferenza stampa all’Ars del Pd Sicilia, alla quale ha partecipato anche il segretario regionale dem, Anthony Barbagallo. Tra gli altri, presente anche Franco Piro, responsabile del dipartimento regionale Economia dei democratici siciliani, che ha realizzato un dossier (scaricalo QUI) su analisi e proposte per la scarsità di acqua nell’Isola, che è stato oggetto del dibattito.

“Non c’è visione e non c’è programmazione da parte del governo guidato da Schifani”, ha detto Barbagallo un collegamento video. “Un punto su tutti colpisce e fa riflettere. L’intero settore che riguarda questo ambito è sotto commissariamento: dalla depurazione, ai dissalatori, dai consorzi di bonifica al dissesto idrogeologico. In alcuni casi si tratta di commissariamenti che hanno prodotto scarsi risultati oppure che non sono serviti a nulla. Secondo il PD occorre Portare avanti e in tempi rapidi politiche di modernizzazione fisica dei sistemi irrigui (tubazioni, sistemi di prelievo elettronici – acquacard – sistemi di irrigazione a goccia) esistenti, spesso ad efficienza molto bassa”.

E risulta evidente – prosegue Barbagallo –  che sono necessari forti investimenti, buona parte dei quali concentrati in tempi ravvicinati, se si vuole dare realmente una svolta alla situazione delle risorse idriche nella regione. Qui emerge la contraddizione che è caratteristica della Regione Siciliana. Ci sono risorse, anche notevoli, da tempo stanziate che ristagnano così come gli interventi e le opere che hanno finanziato”.

“Dall’altro lato il fabbisogno finanziario espresso dalle Ati e non solo, è imponente – più di 8 miliardi di euro in un periodo non lungo – e la sua copertura non è assicurata. Non si può non pensare ai 15 miliardi di euro che il governo nazionale (con l’avallo e con parte delle risorse del governo regionale) ha deciso di buttare nell’avventura del Ponte sullo Stretto e di quanto queste risorse potrebbero far comodo ai cittadini e alle imprese siciliane”.

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