Irene Grandi celebra i trent’anni di carriera e lo fa con un tour teatrale che farà tappa anche in Sicilia: il 24 novembre al Teatro Golden di Palermo e il 25 novembre al Teatro Metropolitan di Catania, entrambe le date organizzate da GN Events di Gianni Napoli. Con Irene sul palco ci saranno Max Frignani chitarra, Piero Spitilli basso, Fabrizio Morganti batteria, Marco Galeone tastiere, Titta Nesti corista e polistrumentista. Irene Grandi, una delle artiste più amate e iconiche del pop italiano, ha pensato a un concerto unico, in cui ripercorre la sua lunga e brillante storia musicale iniziata nel 1994.
Con la sua voce inconfondibile accompagnerà gli spettatori nel racconto della propria storia attraverso i suoi successi più amati, le collaborazioni più significative e le sue esplorazioni musicali. Il tour “Fiera di Me”, organizzato da Imarts -International Music And Arts (Radio Subasio è partner ufficiale del tour), sarà un’occasione imperdibile per rivivere i momenti più emozionanti della carriera di un’artista che ha sempre sperimentato e ha saputo evolversi e reinventarsi costantemente. Dal successo travolgente di “In vacanza da una vita” a “La tua ragazza sempre”, fino alle intense emozioni di “Bruci la città” e “Prima di partire per un lungo viaggio”, ogni canzone racconta una parte del percorso di un’artista che non si è mai fermata.
Il singolo “Fiera di Me” che dà il titolo al tour, uscito lo scorso 17 maggio, segna una nuova tappa nella carriera di Irene, rappresentando un inno alla rinascita e alla forza personale. Questo brano, carico di significato, non solo celebra il passato, ma guarda con ottimismo al futuro, proiettando Irene verso nuovi e ambiziosi progetti artistici. “Universo”, in uscita l’11 ottobre, aggiunge un’altra preziosa gemma al repertorio di Irene, toccando temi profondi come l’alienazione in un mondo superficiale, tra tempeste emotive, pubblicità martellanti e maschere che indossiamo quotidianamente. Ma è proprio nella fragilità di una figura amata, capace di parlare d’amore senza egoismo, che troviamo la nostra ancora di salvezza, un rifugio contro la finzione che ci circonda.