Niente funerale nella chiesa del proprio quartiere né corteo funebre per Rosolino Celesia: il 22enne ucciso a colpi di pistola la notte del 21 dicembre. Lo ha deciso il questore Maurizio Calvino per evitare disordini. Il giovane è stato assassinato in via Pasquale Calvi, ancora da chiarire se sia stato aggredito all’interno della discoteca “Notr3” e poi trasportato in strada prima della corsa in ospedale dove è spirato.
Per il 22enne, ex promessa del calcio, quindi, niente esequie al Cep, suo quartiere d’origine. Domani, la famiglia e gli amici daranno l’ultimo saluto alla vittima alle 8 di mattina presso la chiesa del cimitero di Sant’Orsola. La famiglia ha accolto la decisione del questore con profondo sconforto. Una scelta vissuta come un’ingiustizia perché, come ha detto il padre, “mio figlio non era un mafioso”. Il provvedimento è stato notificato ai Celesia il 24 dicembre.
Ad autoaccusarsi del delitto, un 17enne che avrebbe confessato ma senza convincere gli investigatori che sospettano possa coprire qualcuno. Nei giorni scorsi, il minorenne è stato fermato dalla Procura insieme al fratello maggiore che è accusato di detenzione illegale di arma da fuoco. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e da quello dei minori Claudia Caramanna.
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