Bufera dopo le risposte dell’assessore regionale alla Famiglia, Nuccia Albano, che ha ammesso di essere figlia di un boss che “non posso rinnegare”. L’esponente della giunta Schifani, incalzata dalle domande dell’inviata di Report, Claudia Di Pasquale, ha aggiunto di avere scelto la sua professione proprio per la legalità: “Ero solo una bambina” spiega per poi assicurare di non avere ricevuto alcuna influenza dalle attività del padre di cui afferma di non rinnegarne la storia.
Caso Report, l’assessore Albano: “Figlia di un boss, amavo mio padre ma vivo per la legalità”
La giornalista della nota trasmissione televisiva ha incontrato Albano a margine di un incontro che si è svolto in un istituto scolastico e le ha chiesto del padre, Domenico Albano, conosciuto un tempo come capomafia di Borgetto, nel Palermitano. Un nome che si collega ai tempi di una mafia antica e del bandito Salvatore Giuliano che, secondo l’inchiesta sul banditismo in Sicilia, sarebbe stato protetto da Domenico Albano. Com’è noto, Giuliano fu condannato per la strage di Portella della Ginestra del 1 maggio 1947 in cui morirono 11 persone e ne rimasero ferite gravemente 30.
L’assessore Nuccia Albana, laureata in Medicina, è stata il primo medico legale della Sicilia. Ha lavorato al Policlinico di Palermo dove, a partire dal 1989, è stata dirigente di primo livello. Per la sua professione, ha eseguito numerose autopsie sulle vittime della guerra di mafia. Dal novembre del 2023 fa parte della giunta regionale del governo di Renato Schifani in quota Dc con delega alla Famiglia, alle Politiche Sociali e al Lavoro.