Si chiama Abdelsalem L., ha 45 anni ed è nato in Tunisia. È il ritratto del killer che a Bruxelles ieri 16 ottobre 2023 ha aperto il fuoco con un kalashnikov uccidendo due cittadini svedesi. Il terrorista, che indossava una tuta arancione ed è arrivato in moto sul luogo dell’attacco, si è dato alla fuga. L’uomo sarebbe già noto ai nostri servizi segreti per la sua radicalizzazione. Nel 2019, ha chiesto asilo politico. Nei video postati sui social, il killer ha rivendicato il legame con l’Isis e ha annunciato azioni per vendicare i musulmani, con riferimenti anche al conflitto tra Israele e Hamas e alle conseguenze per i palestinesi nella Striscia di Gaza.
VIDEO | Sparatoria in centro a Bruxelles, 2 morti: “Attentatore ha gridato Allah Akbar”
Nel corso di una conferenza stampa, il portavoce della procura, Eric Van Der Sypt, ha affermato che l’attentatore ha agito da solo e ha rinnovato l’invito ai residenti di Bruxelles a tornare a casa o a non uscire fino a quando il sospetto non sarà stato arrestato. L’uomo responsabile dell’attentato al centro di Bruxelles ha urlato “Allah akbar” e ha rivendicato l’appartenenza al sedicente Califfato islamico, riportando la capitale belga sotto i riflettori per attacchi terroristici e riaprendo vecchie ferite.
Era la mattina del 22 marzo 2016 quando Bruxelles fu colpita da tre attacchi terroristici coordinati: due avvennero presso l’aeroporto di Bruxelles-National, nel comune di Zaventem, ed uno alla stazione della metropolitana di Maelbeek/Maalbeek, nel comune di Bruxelles. Gli attentati vennero rivendicati il giorno stesso dall’autoproclamato Stato Islamico (Isis). Gli attentati causarono la morte di 32 persone, più i 3 attentatori suicidi, e 340 feriti. Per il Belgio sono stati gli attentati col maggior numero di vittime dalla fine della seconda guerra mondiale.