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Attentato a Bruxelles, assalitore ancora in fuga: ecco cosa sappiamo

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È ancora in fuga Abdelsalem L., il killer che ieri lunedì 16 ottobre 2023 a Bruxelles ha aperto il fuoco con un kalashnikov uccidendo due cittadini svedesi. Il terrorista, che indossava una tuta arancione ed è arrivato in moto sul luogo dell’attacco, si è dato alla fuga. Il 45enne, nato in Tunisia, sarebbe già noto ai servizi segreti per la sua radicalizzazione. Il premier belga Alexander De Croo, nel corso di una conferenza stampa, ha rivolto un appello ai cittadini perché esercitino “massima vigilanza”. “Il terrorismo colpisce in maniera cieca. Ma mai i terroristi – ha assicurato – raggiungeranno il loro scopo, non ci piegheranno. Il terrorismo non vincerà mai, la pace ci deve guidare, restiamo uniti”.

Il sospetto responsabile dell’attentato non rappresentava “una minaccia concreta e imminente”, ha assicurato dal canto suo il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne. Il tunisino “ha fatto richiesta di asilo nel nostro Paese nel 2019. È noto per atti sospetti: traffico di esseri umani, soggiorno illegale e minaccia alla sicurezza dello Stato. Nel 2016 – ha detto il ministro – informazioni non confermate trasmesse da un servizio di polizia straniero indicavano che l’uomo aveva un profilo radicalizzato e voleva partire per una zona di conflitto per la jihad. L’informazione è stata verificata, ma non si è potuto fare nulla. Non c’erano indicazioni concrete di radicalizzazione”. 

Secondo la ricostruzione di Van Quickenborne, “all’inizio di quest’anno, avrebbe minacciato via social un occupante di un centro per richiedenti asilo nella regione di Campine. Questa persona lo ha denunciato, aggiungendo che era stato condannato per terrorismo in Tunisia. La polizia ha fermato il sospetto per interrogarlo. E questa presunta condanna per terrorismo ha spinto la polizia giudiziaria federale di Anversa, domenica 15 ottobre, a convocare una riunione prevista per oggi. Nel frattempo, i nostri servizi hanno appreso che il sospettato non è stato condannato per terrorismo in Tunisia, ma per reati comuni. Non si trattava di una minaccia concreta o imminente”.

Le scuole a Bruxelles saranno aperte, ha detto ancora De Croo. “Secondo l’analisi fatta dall’Ocam, l’organo di coordinamento e analisi della minaccia, non c’è alcuna minaccia specifica per le scuole”, ha affermato. L’attentatore, spiegano i media locali, avrebbe gridato “Allah Akbar” durante l’attacco. In un video successivo alla sparatoria ha poi rivendicato l’appartenenza allo Stato Islamico. Almeno un ferito nell’attentato: si tratta di un autista di taxi ormai considerato dalla procura federale belga fuori pericolo. Le due vittime – due cittadini svedesi – indossavano la maglia della Svezia al momento dell’attacco. Dopo l’attacco, i servizi di polizia si sono mobilitati per garantire la sicurezza “dentro e intorno alla nostra capitale in collaborazione con il Ministro degli Interni”, ha comunicato su X il sindaco di Bruxelles Philippe Close.

 

 


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