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VIDEO | È morto Carlo Mazzone, addio al burbero sorridente del calcio italiano

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È morto all’età di 86 anni Carlo Mazzone, storico allenatore della Roma e di tante altre squadre tanto da detenere il record di presenze in panchina nel massimo campionato: 792 partite. Nel 2019 gli è stata intitolata la nuova tribuna Est dello Stadio Cino e Lillo Del Duca di Ascoli Piceno, e nello stesso anno è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano. Ciao Mister. Ti vorremo sempre un bene immenso. Forza Roma!”, il saluto dell’As Roma.

Carlo Mazzone viene ricordato come il prototipo dell’allenatore italiano. Lo stereotipo del tecnico difensivista con profonde radici in provincia, con l’eccezione della parentesi sulla panchina della “sua” Roma, è un ritratto lontano dalla realtà. Mazzone nella sua lunga carriera ha avuto il merito di lanciare, plasmare e rivitalizzare talenti che hanno scritto la storia del calcio italiano. A Mazzone deve tanto, se non tantissimo, Francesco Totti, che sotto la guida dell’allenatore trasteverino ha cominciato a vivere la sua lunghissima favola con la maglia della Roma.

Un allenatore e un secondo padre, come ha sempre ricordato il numero 10 della Roma. A Brescia, Mazzone ha contributo a riportare Roberto Baggio ai livelli che il Divin Codino sembrava aver dimenticato. E sempre a Brescia, l’allenatore ha dato la svolta alla carriera di Andrea Pirlo, trasformando il talento da trequartista a regista e regalando al calcio italiano un fuoriclasse totale. “Mi indicò la mia nuova posizione in campo, davanti alla difesa, la svolta della mia carriera. Devo dirgli grazie per sempre”, ha detto e ripetuto Pirlo.

Storica e impressa nella memoria collettiva dei tifosi del calcio in general, la corsa sotto la curva dell’Atalanta. Nella lunghissima carriera del decano degli allenatori spicca un gesto che tutti gli appassionati ricordano, a prescindere dal tifo. Si gioca il derby Brescia-Atalanta il 30 settembre 2001: Mazzone, sulla panchina del Brescia, viene bersagliato dai cori atalantini. Quando il punteggio è sull’1-3 per i bergamaschi, l’epilogo sembra scritto. Nel finale, il Brescia accorcia le distanze e Mazzone, sfidando la curva dell’Atalanta, promette un’esultanza speciale in caso di rimonta completata. Il 3-3 arriva, il resto è storia.

 

 

 

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