Grande successo per “Triticum, la festa delle sementi”, la manifestazione che si è svolta a Camporeale, nel Palermitano, sabato 8 e domenica 9 luglio. Una prima edizione che ha visto un tripudio di sapori, gusto e divertimento e la partecipazione di appassionati, curiosi e non. L’evento, finanziato dall’assessorato regionale dell’Agricoltura, è stato ideato e voluto dalla Pro Loco di Camporeale con il patrocinio del Comune per promuovere e valorizzare le bellezze del territorio delle Valli dell’Alto Belìce. La due giorni, inserita nell’ambito del progetto “Festival dei borghi antichi della Sicilia”, ha preso il via il 6 luglio con un talk a cura della stessa Pro Loco insieme alla CIA Sicilia Occidentale (partner tecnico della manifestazione) con focus sui grani antichi siciliani, birra 100% siciliana e pasta siciliana DOP.
Tre gli argomenti cardine di tutta la manifestazione. Ad aprire la conferenza stampa sono stati: Benedetto Alessandro, presidente Pro Loco Camporeale, Luigi Cino, sindaco di Camporeale, Camillo Pugliesi, presidente CIA Sicilia Occidentale e Salvatore Fiore, presidente Odaf di Palermo. Mentre i relatori intervenuti nei vari argomenti sono stati: Rosalinda Lucido, funzionario direttivo dell’assessorato dell’Agricoltura, Servizio 5 Marketing, Riccardo Randello presidente regionale Agia (Cia Giovani), Luigi Montalbano, gastroenterologo direttore UOSD endoscopia digestiva Ospedale Villa Sofia Cervello, Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia, Giuseppe Russo e Bernardo Messina, Consorzio di Ricerca Ballatore.
A chiudere Dario D’Angelo di INNO.MALTO che ha presentato l’omonimo progetto grazie al quale è stato possibile produrre birre 100% siciliane, utilizzando cereali locali prodotti da aziende del territorio. Spazio anche alla cucina con gli chef Salvatore Piccionello di Pomo&Pomo e Maurizio Cascino dello storico ristorante La Botte 1962 di Monreale che, durante i cooking show hanno preparato “Il Maialino e la cicerchia” (il primo) e “Riso pilaf con lenticchie in salsa al curry”, il secondo.
Durante il talk gli addetti al settore hanno affrontato la questione dei vari modi per valorizzare al meglio il grano siciliano, come avere uno sbocco del prodotto e legare le proprie produzioni al grano. Si è inoltre sottolineata l’eccellenza qualitativa dei grani dell’Isola che, grazie alle caratteristiche pedoclimatiche, godono di un vantaggio rispetto alle coltivazioni settentrionali, in quanto il grano siciliano non va trattato chimicamente. Ne sono state, inoltre, evidenziate le proprietà salutistiche da Luigi Montalbano, che ha osservato: “L’assenza di sostanze chimiche nei terreni favorisce una produzione dal punto di vista qualitativo e produttivo eccellente ma anche dal punto di vista salutistico”.
“Le micro tossine che normalmente sono presenti a livello dei cereali, nei nostri grani siciliani non ci sono”, ha aggiunto. “In quanto la Sicilia attraverso il suo sole e la sua terra può consentire di evitare quelle produzioni che avvengono tramite l’utilizzo di sostanze chimiche che vanno a inquinare i terreni e che creano problematiche salutistiche al prodotto finito. Per questo grande valore aggiunto, occorre valorizzare al meglio questo prodotto e proporlo a livello nazionale, europeo, mondiale”.
Con la prima edizione di “Triticum” sono state gettate le basi per una seconda ancora più ricca e promettente, come dichiara il suo ideatore: “Noi come associazione Pro Loco – afferma il presidente, Benedetto Alessandro – essendo un’associazione turistica, da circa dieci anni abbiamo puntato molto a quella che è la promozione e la valorizzazione del comparto agro-alimentare e che riteniamo sia molto legato a quella che é l’accoglienza turistica”.
“Crediamo fortemente nello sviluppo e nella valorizzazione di questi settori, cerealicolo e dei legumi, e siamo molto contenti di avere inaugurato con Triticum, quest’altro filone. Lavoreremo già da adesso alla seconda edizione affinché questa manifestazione possa fungere da strumento per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”.