La morte di Silvio Berlusconi, questa mattina all’ospedale San Raffaele di Milano, ha suscitato le reazioni della politica siciliana. L’ex Premier e fondatore di Forza Italia, era al quarto giorno di ricovero per delle terapie legate alla leucemia di cui soffriva.
Berlusconi, dalla discesa in campo alla parabola del centrodestra: il “trentennio azzurro”
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. “La notizia della morte di Silvio Berlusconi mi sconvolge, essendo venuto meno non soltanto il mio leader politico ma un fraterno amico. Esprimo la mia più affettuosa vicinanza e il mio più sentito cordoglio ai familiari. L’Italia perde un grande statista, un uomo che ha cambiato la politica, dando una casa comune a quanti si riconoscono nei valori liberali che hanno garantito la tenuta democratica del Paese. Berlusconi è stato un leader che ha dominato la scena politica internazionale degli ultimi 30 anni. Personalmente perdo un riferimento politico e una guida, al quale devo il mio impegno diretto nelle istituzioni, ma soprattutto un amico con il quale ho condiviso anni di battaglie per la libertà e per il bene dell’Italia”.
Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. “Con Silvio Berlusconi scompare un sicuro protagonista della storia recente del nostro Paese. Imprenditore di vaglia e di successo, ha saputo trasferire alla politica nuovi linguaggi e nuove semantiche, rendendosi artefice indiscusso del passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica. In qualsivoglia circostanza, anche le più sfavorevoli, ha resistito con forza e determinazione nella consapevolezza che ogni grande protagonista delle vicende umane non può che essere oggetto di alterne fortune e delle più diverse interpretazioni del proprio operato. Di certo, sarà ricordato, e da molti rimpianto, come figura di indubbie capacità e di grande visione politica e sociale. Alla famiglia e al partito di Forza Italia esprimo cordoglio e vicinanza”.
Il segretario del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo. “Silvio Berlusconi ha segnato un’epoca e parte della storia, non solo politica, degli ultimi 30 anni della nostra Repubblica. Adesso sarà la storia a giudicare il suo operato di imprenditore, statista, politico innovatore seppur alcuni aspetti restino ancora non del tutto chiari. Io sicuramente lo ricorderò, da tifoso milanista, come il migliore Presidente che ha portato per sempre la squadra rossonera nell’olimpo del calcio”.
L’ex coordinatore di FI in Sicilia ed ex viceministro Gianfranco Miccichè. “Sono sotto choc, eravamo tutti convinti che superasse anche questa. Oggi sono davvero molto molto triste. È come se fosse morto un mio parente. Perché Silvio Berlusconi mi è stato vicino per tutta la vita, come un parente, forse di più. Con lui mi sono confidato, con lui ho litigato, gioito, in questo momento non mi vengono neppure le parole. L’ho sentito per l’ultima volta una quindicina di giorni fa – dice – cercavo di capire come stava dalla sua voce. Lo capivo che stava male”. Miccichè si dice anche convinto che con la morte di Berlusconi “non ci sarà più Forza Italia. Muore con Silvio. È un fatto scontato”, spiega. “Il nostro non è un partito da congresso per sapere chi prende la direzione del partito. Assisteremo alla lite su chi è proprietario del simbolo, a chi non lo è. Già so come andrà a finire. Ma ora non voglio pensarci, voglio solo capire quando saranno i funerali e se saranno pubblici”.
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