I carabinieri di Catania hanno scoperto un supermarket di parti di auto e moto rubate durante i controlli effettuati nel periodo del ponte del 25 aprile. È di sei arresti e otto denunce il bilancio delle operazioni da gennaio a oggi. Si tratta, nel primo caso, di 2 pregiudicati tratti in arresto a Misterbianco, sopresi nel tentativo di smontare un catalizzatore da una Fiat Stilo e trovati in possesso di 2 marmitte di provenienza illecita, di un altro pregiudicato bloccato mentre stava smontando un bauletto da uno scooter Kymco parcheggiato davanti alla Banca d’Italia e di 2 individui, entrambi con pregiudizi di polizia, fermati nel quartiere Picanello in un garage privato, nell’atto di “cannibalizzare” una Peugeot 2008 rubata nuova di zecca, per rivenderne i pezzi.
Da ultimo, qualche giorno fa, nel territorio del comune di San Giovanni La Punta, l’arresto in flagranza per “furto aggravato” di un 31enne, colto mentre stava trafugando 2 ruote in lega complete di gomme e 4 coppette centrali da una Fiat 500, sistemata su mattoni di cemento. In merito ai deferimenti per ricettazione e furto, i militari hanno invece proceduto nei confronti di un pregiudicato catanese, scoperto in via Zia Lisa mentre vendeva abusivamente ricambi rubati di fronte la propria abitazione, di 2 soggetti già noti alle Forze dell’Ordine, sopresi in via Plebiscito mentre cercavano di smontare uno sportello da una Lancia Y, di un residente del quartiere Librino, trovato in casa con 18 catalizzatori e 2 gruppi ottici posteriori di una Smart di provenienza illecita e di 2 catanesi con precedenti di polizia specifici, colti in possesso di una centralina d’auto di una Fiat, appena rubata nella zona del vecchio Ospedale “Garibaldi”.
Denunciati a piede libero anche un cittadino che, a Mascali, aveva realizzato una discarica abusiva di parti d’auto da rottamare in un fondo agricolo, e un commerciante di parti d’auto usate che, a Catania presso il proprio punto vendita, sarebbe stato trovato in possesso di un consistente quantitativo di pezzi di ricambio di verosimile provenienza illecita, tra cui uno sportello una “Jeep” modello “Renegade”, 6 cerchi in lega e 6 gruppi ottici di autovetture del Gruppo F.C.A. e 2 gruppi ottici anteriori marca “Ford”, dal valore di oltre 3.000,00 euro.
Alcune pattuglie di militari, inoltre, hanno deferito in stato di libertà un 61enne titolare – a proprio dire – di un’autoricambi sito tra la zona di San Leone ed il centro cittadino. “Il soggetto -spiegano i militari – gestiva un’attività commerciale di vendita di parti di autoveicoli senza alcuna autorizzazione o licenza ed in violazione di alcune normative sulla sicurezza sui luoghi di lavoro”. Nel “negozio”, grande circa 1200 metri quadrati, tra parte coperta e scoperta, sarebbero stati trovati innumerevoli parti usate d’auto tra cui: motori interi, sportelli, fari, pneumatici, marmitte, assi e semiassi, intere frizioni o cablaggi.
Un vero e proprio “supermercato” dell’auto usata, il cui ammontare economico delle centinaia e centinaia di pezzi – da una stima per difetto – si aggirerebbe almeno sui 150/180 mila euro e di cui “il gestore non ha saputo minimamente giustificarne il carico o la provenienza”. Inoltre, nel cortile, sarebbero stati individuati parti rotte, olii esausti ed altri rifiuti che avrebbero dovuto essere smaltiti con le cautele del caso e che invece si trovavano lì senza alcuna cura. La gestione di questo “bazar” è costata all’uomo una denuncia a piede libero per “ricettazione”, “gestione illecita di rifiuti” e “violazione degli obblighi del datore di lavoro”.