Duplice omicidio in provincia di Catania. Il sospetto killer, un ergastolano in licenza premio, si è tolto la vita. A Riposto, nel Catanese, due donne sono state uccise in luoghi diversi. Una delle due vittime, 48enne, era nei pressi del lungomare dentro un’auto dopo essere stata colpita da uno sparo. In una zona diversa del paese della riviera ionica è stata quindi trovata morta una 50enne, deceduta in via Roma: inutili i tentativi di rianimarla sul marciapiede da parte di personale del 118. L’uomo sospettato di aver ucciso entrambe le donne si è poi tolto la vita con un’arma da fuoco, vicino alla caserma dei carabinieri.
Sembrerebbe che l’uomo avesse una relazione extraconiugale con la prima vittima, la donna assassinata in un’auto sul lungomare. L’uomo si chiamava Salvatore La Motta e aveva 63 anni, fratello di Benedetto La Motta, noto come “Benito” o “Baffo”, 65enne arrestato da militari dell’Arma nel luglio del 2020 nell’ambito di un’inchiesta su un omicidio e indicato come il referente a Riposto della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. Secondo la Procura distrettuale di Catania, che aveva coordinato le indagini dei carabinieri della compagnia di Giarre del comando provinciale etneo, sarebbe stato Benedetto La Motta ad “ordinare l’omicidio” di Dario Chiappone, ucciso a a Riposto nell’ottobre del 2016.
CHI ERA IL KILLER – L’uomo che si è suicidato davanti la caserma dei carabinieri di Riposto nel catanese, sospettato di avere ucciso poco prima due donne, era un ergastolano in licenza premio. E’ quanto trapela da fonti attive nell’inchiesta. Il 63enne era detenuto in regime di semi libertà e lavorava di giorno mentre la sera rientrava in carcere ed oggi era l’ultimo giorno di un permesso premio di una settimana. L’uomo fu condannato per associazione mafiosa e per un omicidio commesso prima del 2000.