Salvatore La Motta, di 63 anni, l’uomo che si è suicidato davanti alla caserma dei carabinieri di Riposto, nel Catanese, sospettato di avere ucciso poco prima due donne, era un ergastolano in licenza premio. È quanto trapela da fonti attive nell’inchiesta. Il 63enne era detenuto in regime di semi libertà e lavorava di giorno mentre la sera rientrava in carcere ed oggi era l’ultimo giorno di un permesso premio di una settimana. L’uomo fu condannato per associazione mafiosa e per un omicidio commesso prima del 2000. Sarebbe dovuto rientrare oggi nel carcere di Augusta, nel Siracusano,
Tragedia nel Catanese, uccide due donne: presunto killer si suicida
“Si era presentato, a mezzogiorno, all’esterno della caserma dei carabinieri di Riposto – racconta il comandante dei carabinieri del comando provinciale di Catania, Claudio Papagno – armato con una rivoltella, dicendo ‘mi voglio costituire’. I militari, tenendolo sotto tiro, hanno cercato di convincerlo a lasciare l’arma e non fare alcun tipo di gesto insensato, ma, purtroppo, è stato vano perché l’uomo si è puntato la pistola alla testa e ha fatto fuoco”.
“Le due vittime ricostruisce l’ufficiale – sono state uccise, tra le 8.30 e le 10 di stamattina, con un colpo di pistola al volto. La dinamica che potrebbe avere avuto con le due donne sono tutte in fase di accertamento. Indagini sono in corso per dare un movente. L’uomo era un pregiudicato che ha precedenti anche per associazione mafiosa. E per il primo delitto ha usato certamente un’auto”. L’ufficiale dei carabinieri dice infine che si stanno “sentendo diverse persone presenti sui luoghi dei delitto che stanno rilasciando dichiarazioni certamente utili”.