Cappellino bianco di lana, occhiali scuri, un giubbotto marrone con pellicciotto bianco, Matteo Messina Denaro era in day hospital alla clinica Maddalena di Palermo quando è stato arrestato. Il boss mafioso, latitante da 30 anni, non ha opposto resistenza al momento della cattura. Giunto in clinica alle 8, si era presentato sotto falso nome (Andrea Bonafede). Ma di fronte ai carabinieri ha subito ammesso la sua vera identità: “Sono Matteo Messina Denaro”, ha detto agli uomini del Ros.
Il boss era in cura per un tumore: questo il motivo per cui questa mattina si era recato nella struttura di via San Lorenzo. Messina Denaro andava spesso presso la clinica Maddalena per sottoporsi ai cicli di chemioterapia. Si è recato nella strutture più volte negli ultimi due anni, sempre con il falso nome di Andrea Bonafede. Secondo quanto raccontano alcuni sanitari, Messina Denaro “era un uomo generoso”. E ogni volta che andava portava olio o altre specialità contadine. Pare non ci sia stata nessuna segnalazione esterna: i carabinieri sono riusciti ad arrivare a lui solo ad anni di indagini.
Sono stati oltre 100 gli uomini dei carabinieri del Ros che hanno partecipato alla cattura del boss mafioso, insieme al quale è stato arrestato anche il suo autista, Giovanni Luppino. “Non ci siamo accorti di nulla. È successo tutto in pochi istanti. Sono stati bravissimi I carabinieri “. A parlare sono alcuni pazienti oncologici in cura presso la clinica Maddalena di Palermo dove l’attività prosegue regolarmente dopo la cattura. Sono centinaia i pazienti in cura presso la struttura di via san Lorenzo.
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