Al via le proposte per la nuova offerta formativa professionale regionale per l’anno scolastico 2023/2024 da parte degli enti accreditati per l’Istruzione e Formazione Professionale (Iefp) in Sicilia. “L’evoluzione del mercato del lavoro richiede delle figure specifiche – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – dobbiamo usare le risorse pubbliche per una formazione professionale più aderente alle richieste del nostro tessuto imprenditoriale. Un’esigenza ancora più pressante in vista degli appuntamenti che ci aspettano con l’attuazione degli investimenti del Pnrr”.
Lo scostamento fra domanda e offerta formativa è stato rilevato dall’indagine Unioncamere dei fabbisogni a medio termine in Italia 2022/2026 – “Scenari per l’orientamento e la progettazione della formazione”. Entro il 10 dicembre gli enti di formazione professionale accreditati che erogano offerta formativa di istruzione e formazione professionale per la macrotipologia A dovranno presentare la loro offerta riferita ai corsi di istruzione e percorsi formativi professionali da attivare nel prossimo anno scolastico 2023/2024.
I primi anni dei percorsi Iefp che saranno attivati per l’anno scolastico formativo 2023-24 dovranno essere riferiti al repertorio delle figure per le qualifiche e i diplomi professionali approvato dalla Regione e previsto dalle linee guida Iefp, coerenti con gli obiettivi della nuova programmazione Fse+ 21-27 della Regione e con il Pnrr. Gli enti hanno anche l’obbligo di indicare il numero e la tipologia di laboratori attinenti ai percorsi formativi proposti.
“C’è un disallineamento di competenze fra la domanda e l’offerta formativa – dice l’assessore regionale alla Istruzione e formazione professionale, Mimmo Turano – quest’ultima ad oggi è in grado di soddisfare solo il 60 per cento della domanda potenziale. L’invito rivolto agli enti accreditati dalla Regione è quello di tenere conto, nella proposizione dei corsi e percorsi per il 2023-24, della revisione dei fabbisogni occupazionali e professionali espressi dal mondo produttivo imprenditoriale per garantire maggiore occupabilità fra i giovani e contrastare la dispersione scolastica. Mancano – aggiunge – alcune figure chiave richieste dal mercato, una carenza particolarmente evidente nel settore servizi che rischia di acuirsi nei prossimi anni nei settori connessi al manifatturiero e alle costruzioni”.