Altro che riduzione della temperatura, molti condomini rischiano l’interruzione totale della fornitura di luce e gas. Lo denuncia oggi Consumerismo No profit, che, alla luce dei rincari delle bollette, sta ricevendo le richieste di aiuto di molti amministratori di condominio in tutta Italia. Le quote riscaldamento possono arrivare a quadruplicare rispetto all’anno precedente e molti condomini non troveranno fornitura sul mercato causa del rischio morosità, spiega Consumerismo. Altri gestori chiedono integrazioni delle garanzie fino a 30.000 mila euro per un condominio di 20 appartamenti.
Bollette luce, +59% da ottobre: per le famiglie +1300 euro
In questo momento coloro che sono intestatari di una fornitura hanno la percezione immediata degli abnormi aumenti di luce e gas, ma, avverte Consumerismo No Profit, i condomini si renderanno conto del dramma energia solo alla presentazione del consuntivo da parte degli amministratori, troppo tardi per aggiustare i bilanci familiari alle impennate dei prezzi. Non solo. In questo momento gli operatori, soprattutto quelli più in difficoltà, per non dichiarare il default tecnico stanno recedendo in anticipo dai contratti sottoscritti con i condomini, ma ancor più grave stanno richiedendo nuove garanzie.
“Ci è stato segnalato infatti che per continuare a fornire i clienti condomini, molti gestori stanno comunicando la necessità di integrare le garanzie ritenute insufficienti rispetto al momento della stipula – spiega il presidente Luigi Gabriele – un caso emblematico è quello di una segnalazione che ci è giunta ove un operatore ha richiesto una integrazione delle garanzie di 30.000 euro pena l’interruzione della fornitura entro 15 giorni”.
Consumerismo No Profit ha inoltre stilato una serie di consigli che gli amministratori di condominio possono seguire per difendersi dalla situazione in atto: verificare immediatamente i contratti in essere e di capire quale sia la scadenza; comunicare ai condomini le eventuali modifiche contrattuali e renderli edotti con urgenza della situazione; individuare eventuali nuovi fornitori sul mercato o valutare il rientro in tutela; promuovere ogni forma possibile di intervento finalizzato al risparmio energetico e alla riduzione del fabbisogno soprattutto del gas; incentivare i condomini alla riduzione ulteriore rispetto a quanto consigliato dal governo della temperatura di riscaldamento e della durata di accessione; Promuovere forme di autoproduzione e autoconsumo.