Sconto di pena per Antonello Montante, l’ex presidente degli industriali siciliani, ritenuto a capo di un sistema di spionaggio. La Corte d’Appello di Caltanissetta dopo 8 ore di Camera di consiglio ha emesso ieri il verdetto: Montante è stato condannato a otto anni, mentre lo scorso 15 gennaio l’accusa aveva chiesto 11 anni e 4 mesi di carcere con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio.
Queste le pene per gli altri imputati: assolto per due capi di imputazione e prescritto per un altro capo di imputazione il generale Gianfranco Ardizzone, ex comandante provinciale della guardia di finanza di Caltanissetta condannato in primo grado a 3 anni; condanna a 3 anni e 6 mesi al sostituto commissario Marco De Angelis (4 anni in primo grado); 5 anni al capo della security di Confindustria Diego Di Simone (condannato a 6 anni in primo grado). Assolto il questore Andrea Grassi (1 anno e 4 mesi in primo grado). Sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, favoreggiamento, rivelazione di segreto d’ufficio e accesso abusivo al sistema informatico.
“Rispetto al primo grado – ha detto l’avvocato Carlo Taormina, difensore di Antonello Montante – c’è stato un ridimensionamento, anche se ovviamente non siamo assolutamente soddisfatti e quindi proporremo ricorso per Cassazione. Resta il problema dell’associazione che non riteniamo proprio configurabile. Alcune ipotesi di corruzione, se pure ridimensionate, non sono rispondenti a quelle che sono le nostre ricostruzioni. Noi riteniamo che il rapporto di do ut des tra Montante e la polizia o la Finanza non sia mai stato provato”, ha concluso Taormina, che difende Montante con l’avvocato Giuseppe Panepinto.