“Nella lista ‘Progetto Palermo’ della sesta circoscrizione è candidato il caporal maggiore capo Nicola Piraino, militare dalla carriera limpida costellata da encomi, che ha rinnegato suo padre, scelta per la quale ci vuole anche un certo coraggio e che merita la stima di tutti noi, come altri hanno dovuto fare nella storia della nostra Sicilia”. Questa la replica di Franco Miceli, candidato sindaco del centrosinistra a Palermo che risponde agli attacchi del coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani parole e del suo rivale del centrodestra nella corsa a sindaco, Roberto Lagalla. Senza fare riferimenti espliciti avrebbero parlato di Piraino come “del figlio di un boss candidato nelle liste del Pd”.
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“Comportamento ben diverso – prosegue Miceli – da chi apre le porte ai condannati come Dell’Utri e Cuffaro, o da chi mercanteggia voti con i boss di Cosa nostra. La verità è che la destra pur di tentare di raccattare voti non guarda in faccia nessuno e che della lotta alla mafia non gli importa assolutamente nulla. È indegno tentare di mettere le due cose sullo stesso piano. Comportamento proprio di chi, con la coscienza sporca e disperato per il crollo di consenso, cerca di confondere gli elettori, che fessi non sono. Solidarietà a Nicola”.
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