Si è appena conclusa la campagna di documentazione e studio dei 23 rostri recuperati nei fondali di Levanzo che saranno a breve visionabili on-line attraverso un data base al quale stanno lavorando la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e la statunitense RPM Foundation. Il lavoro di rilevazione e studio ha impegnato per tre settimane un’equipe composta da studiosi e tecnici della Soprintendenza del Mare, coordinati dal Soprintendente Ferdinando Maurici e della RPM Nautical Foundation (William Murray, University of South Florida – USA, Peter Campbell, Cranfield University – UK, Stephen DeCasien, Texas A&M University – USA, Konstantinos Raptis, University of Athens -GR).
Il team, composto da archeologi, tecnici e fotografi, ha concluso la catalogazione dei preziosi reperti in bronzo ritrovati e recuperati nello specchio di mare a nord-ovest di Levanzo, nelle Isole Egadi, nel corso delle numerose campagne di ricerca effettuate negli ultimi anni, grazie all’accordo stipulato tra la Regione e la prestigiosa fondazione americana. In particolare, sono state realizzate le scansioni laser dei rostri e la documentazione fotografica, nonché il rilievo di tutti i manufatti.
Scopo dell’attività, è quello di approfondire lo studio dei rostri punici e romani mentre la prossima pubblicazione di un volume che racconterà la Battaglia delle Egadi che si è svolta nel 241 a. C. tra la flotta cartaginese e quella romana, con la vittoria di quest’ultima. Ad oggi i rostri recuperati dai fondali di Levanzo sono 23. Questi, assieme ad oltre 30 elmi del tipo Montefortino, due spade, alcune monete e un grande numero di anfore, rappresentano il risultato di una grande campagna di ricerca effettuata nelle acque a nord-ovest di Levanzo fin di primi anni 2000.
“La buona collaborazione nelle ricerche dà ottimi frutti”, dice l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà. “Le informazioni di dettaglio acquisite sulla Battaglia delle Egadi, grazie alla ricerca congiunta tra la Soprintendenza del Mare e la RPM Foundation forniscono importanti elementi per definire con maggior chiarezza gli avvenimenti che, nel 241 a.C., cambiarono il corso della storia. Il data base che a breve sarà consultabile è uno strumento di conoscenza approfondito che consentirà a tutti gli studiosi di operare sulla base di informazioni scientifiche inequivocabili”.
I rostri della Battaglia delle Egadi sono attualmente in mostra all’Arsenale della Marina Regia di Palermo, all’interno della mostra “Sebastiano Tusa una vita per la cultura”, a Favignana presso la sala museale della Battaglia all’interno dell’ex Stabilimento Florio, al Castello di Punta Troia a Marettimo e al Museo Agostino Pepoli di Trapani.