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Amministrative, “voto di scambio”: candidato di Forza Italia arrestato a Palermo

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È finito in manette a Palermo Pietro Polizzi, candidato di Forza Italia al Consiglio comunale alle Amministrative del prossimo 12 giugno. L’accusa per il  è di “scambio elettorale politico-mafioso”. L’uomo, dipendente di Riscossione Sicilia ed ex consigliere provinciale, secondo la Procura, sarebbe sceso a patti con i boss dell’Uditore, i costruttori Sansone, alleati del defunto capomafia Totò Riina che ospitarono il capo di Cosa nostra in una delle loro ville durante il suo ultimo periodo di latitanza.

L’indagato è ritenuto un esponente politico di spicco. In manette sono finiti pure Agostino Sansone, fratello di Gaetano, proprietario della villa di via Bernini, che ospitò Riina prima dell’arresto, e un suo collaboratore. Gli investigatori sostengono che a carico di Polizzi ci sarebbero delle intercettazioni ambientali che hanno convinto la Procura a disporre il provvedimento della custodia cautelare in carcere. Secondo le ricostruzioni, dalle conversazioni captate emergerebbe il “patto elettorale” tra l’aspirante consigliere comunale di Forza Italia e i Sansone.

L’inchiesta che ha portato in carcere il 52enne Polizzi è stata chiusa in un mese. L’incontro tra il candidato e Sansone sarebbe avvenuto ai primi di maggio. Secondo la polizia, sarebbe stato proprio nel corso di quel colloquio che i due avrebbero stretto un accordo per le Amministrative del 12 giugno prossimo a Palermo. Sansone, infatti, era intercettato e sembrerebbe che, in questo modo, gli inquirenti abbiano potuto ascoltare la promessa di appoggio. Pietro Polizzi, 52 anni è dipendente di Riscossione Sicilia, ed in passato è stato consigliere provinciale di Palermo.

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