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“Mafia”, confisca di beni da 300mila euro a Orvieto Guagliardo a Partinico

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Sono stati confiscati beni per per un valore di 300mila euro a Gerardo Antonio Orvieto Guagliardo 39enne di Partinico, nel Palermitano. Il provvedimento riguarda 12 rapporti finanziari tra cui conti correnti, polizze vita e fondi di investimento, nonché di una autovettura Bmw X6. Secondo la polizia di Stato, l’uomo sarebbe un “soggetto caratterizzato da una pericolosità sociale ‘qualificata’ ” che sarebbe emersa “nell’ambito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Palermo relative all’operazione di polizia denominata ‘Game over’ che ha confermato l’esistenza di una forte e indissolubile compenetrazione tra l’attività dell’organizzazione mafiosa Cosa Nostra e la gestione e distribuzione sul territorio delle sale gioco e scommesse”.

Nel febbraio del 2018, Orvieto è stato arrestato con l’accusa di essere facente parte di Cosa nostra “in particolare di una articolazione della famiglia mafiosa di Partinico, che, avvalendosi della forza d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva, operava il controllo territoriale e delle attività imprenditoriali attive nel settore dei giochi e scommesse a distanza, ponendosi come gruppo antagonista a quello facente capo a Benedetto Bacchi”. Secondo gli investigatori avrebbe così acquisito “in modo diretto ed indiretto” il controllo e la gestione delle attività economiche del settore di mercato ottenendo “profitti e vantaggi ingiusti per sé e per altri, anche attraverso il riciclaggio, il reimpiego e l’intestazione fittizia dei proventi di altre attività delittuose”.

Nel novembre del 2019 è stato condannato in primo grado alla pena di otto anni e otto mesi di reclusione per il reato di intestazione fittizia di beni. La Corte di Appello di Palermo, in parziale riforma della pronuncia, con sentenza del luglio del 2021, lo ha poi assolto dal reato di intestazione fittizia confermando nel resto la sentenza.

Successivamente, nei confronti di Orvieto e del suo nucleo familiare sono stati svolti, dall’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali della Questura di Palermo, accertamenti patrimoniali “che hanno permesso di evidenziare una notevole sproporzione economica tra i redditi leciti dichiarati, ben inferiori alle ordinarie spese di mantenimento e gli investimenti patrimoniali effettuati, a conferma dell’evidente impiego di risorse finanziarie di illecita provenienza derivanti dalla attività imprenditoriale dello stesso, favorita dalla vicinanza a Cosa nostra”. Con lo stesso provvedimento di confisca, al 39enne è stata pure applicata la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di due anni.

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