“Ho letto con sgomento l’articolo redatto da Marco Bova sul quotidiano ‘Domani’ a proposito di comportamenti assunti dall’ex assessore regionale, oggi candidato a sindaco, Roberto Lagalla. Malgrado la riconosciuta irrilevanza penale dei fatti da parte della Procura di Trapani, resta una profonda amarezza ed un senso di totale sconforto per la gravità morale dei fatti stessi”. A dirlo, Rita Barbera, candidata a sindaco di Palermo alle Amministrative del prossimo 12 giugno.
Barbera fa riferimento a un articolo pubblicato lo scorso 11 maggio dal quotidiano online “Domani” in cui si sostiene che esaminando il cellulare di Lagalla sarebbero emerse “Segnalazioni per concorsi ed esami universitari. Messaggi, immagini e file audio con le richieste più disparate nelle chat di WhatsApp”, si legge tra le altre cose nell’articolo a firma di Marco Bova. Il telefono del candidato sindaco del centrodestra a Palermo, come chiarisce lo stesso articolo “era stato sequestrato nel corso di un’indagine della procura di Trapani che ha poi archiviato la sua posizione”.
“Ritengo che l’ex Chiarissimo Rettore – prosegue Rita Barbera – debba riconoscere che la Città di Palermo non può risorgere in simili mani. Invito, in nome del bene che vogliamo tutti a questa città, Roberto Lagalla, e voglia Dio possa farlo, di chiarire la sua posizione in maniera tale da scrollarsi la montagna di fango che gli è piovuta addosso. In assenza di ciò spero che chi pensava di affidare la città a chi incarna un ‘sistema’ ritenuto normale, rivaluti il suo consenso”.