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Elezioni a Palermo, via alla campagna elettorale di Franco Miceli

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Si è aperta oggi pomeriggio a Villa Filippina, Palermo, la campagna elettorale del candidato a sindaco di Palermo Franco Miceli, civico appoggiato dalla coalizione progressista formata da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Sinistra Civica Ecologista. Franco Miceli ha aperto il suo discorso con l’importanza che donne e giovani hanno nella sua idea di partecipazione. Una partecipazione che origina nella fase di programmazione e che proseguirà in quella dell’amministrazione della città, “senza alcuna differenza di genere, generazione, abilità, ceto”.

“Non mi sono mai sottratto a impegni complessi e di responsabilità, ma dietro la mia scelta c’è solo e soltanto l’amore per Palermo e la responsabilità che mi assumo di essere guida per il cambiamento che questa città merita. Qualcosa che non vedo a destra” e chiede, “su cosa, tutti i candidati della destra, stanno litigando? Nessun tema sul tavolo: solo accordi di potere”. Al centro invece vanno messe le competenze, i temi e la cucitura che occorre per avvicinare la politica la città. “Palermo ha bisogno di partecipazione collettiva da parte della politica e da parte dell’intera città, Palermo deve affrontare i problemi e guardare al suo futuro, nell’ottica della Città metropolitana”.

Questo il cuore del Patto per Palermo, “che non è Napoli e non è Torino: Palermo non ha debiti, ha un disavanzo. Ma sul modello di quanto fatto a Napoli o Torino chiederò allo Stato l’impegno di far uscire la città da questa empasse”. Un Patto anche con Palermo: che nasce dal coinvolgimento delle energie virtuose della città, “chiamate oggi qui. ma coinvolte in prima persona da domani in un percorso che voglio il più partecipato possibile. Chiedo ai partiti della coalizione di fare delle liste forti e rappresentative delle migliori esperienze della città”.

Affermando “sarò Franco”, slogan principale della campagna, Miceli espone punto per punto il suo programma. Il primo è l’ambiente. “Non c’è più tempo, Palermo deve stare al pari delle città europee parlando di transizione ecologica che trova punto di riferimento nei fondi del Pnrr ed europei“. E ancora, “si chiude una lunga fase della vita di Palermo e c’è bisogno oggi di dare certezze ed indicare un nuovo corso”. Continuità nei valori, discontinuità nei metodi, tenendo d’occhio quanto del passato c’è da valorizzare: “diritti, solidarietà e accoglienza”. Tra i punti chiave partecipazione, monitoraggio e decentramento

Anche una città attrattiva per turisti, investitori e di certo anche abitanti. Poi, sulla rigenerazione urbana Miceli sottolinea “sono un architetto paesaggista, non un burocrate, so cosa vuol dire riscrivere un territorio per migliorare la qualità della vita delle persone lo abitano”. Ma per rigenerare Palermo c’è bisogno “di tutte e tutti, puntando sulla prima risorsa indispensabile: la risorsa umana, partendo dalla macchina amministrativa del Comune”.

 

 

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