Il Piano di riequilibrio del Comune di Palermo appeso alle decisioni dell’Amat. Stando alle parole scritte dal ragioniere generale di Palazzo delle Aquile si potrebbe profilare il rischio. Bohuslav Basile, infatti, lo ha scritto in una nota inviata al sindaco Leoluca Orlando, agli assessori competenti e al presidente del Consiglio comunale. L’azienda che gestisce il trasporto pubblico in citta, partecipata del Comune, ha chiesto all’Amministrazione, con una diffida e messa in mora, il pagamento di crediti per 111.076.500 euro al 31 dicembre 2019.
Una cifra che per Basile “potrebbe incrementarsi di ulteriori 27 milioni circa per ciascuno degli anni 2020 e 2021, per un importo complessivo pari a circa 165 milioni di euro, del tutto privi di copertura finanziaria e non contemplati nel Piano di Riequilibrio”. In buona sostanza, il riequilibrio diventerebbe impossibile se l’Amat non facesse marcia indietro perché il Comune sprofonderebbe in una “condizione di dissesto finanziario per insolvenza”.
“La repentina iniziativa di Amat, come rappresentato dal Collegio dei Revisori rende ‘inutile ogni buon proponimento risanante’ del Comune di Palermo, ed è idoneo a travolgere il Piano di Riequilibrio approvato dal Consiglio comunale, precipitando l’Ente in una condizione di dissesto finanziario per insolvenza”.
Basile poi critica il modus operandi della partecipata affermando che “si pone in assoluto contrasto rispetto alla condizione di società in house affidataria diretta di servizi pubblici locali”. Da qui l’invito a sindaco e Giunta di porre in essere “senza indugio” tutte le iniziative necessarie per fare in modo che l’Amat ritiri la diffida. Se questo non dovesse avvenire “l’Ente l’obbligo di avviare la procedura prevista per il dissesto finanziario”.