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Mafia, in Sicilia comanda ancora Messina Denaro: la relazione della Dia

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Il boss mafioso Matteo Messina Denaro, latitante da 30 anni, è sempre “la figura criminale più carismatica di Cosa nostra e in particolare della mafia trapanese“. Lo afferma la Dia nella relazione al Parlamento per il primo semestre 2021. “Nonostante la lunga latitanza egli resterebbe il principale punto di riferimento per far fronte alle questioni di maggiore interesse che coinvolgono l’organizzazione oltre che per la risoluzione di eventuali controversie in seno alla consorteria o per la nomina dei vertici di articolazioni mafiose anche non trapanesi

Negli ultimi anni si è fatto avanti “uno strisciante malcontento in alcuni affiliati”, si legge ancora nella relazione. “Insoddisfazione connessa con le problematiche derivanti dalla gestione della lunga latitanza peraltro resa difficile dalle costanti attività investigative che hanno colpito in larga parte la vasta rete di protezione del boss”.

Racket. La malavita organizzata si fonda ancora e soprattutto sul controllo del territorio attuato anche e soprattutto con l’imposizione del “pizzo”, necessario per ingrassare le casse delle cosche e mantenere le famiglie dei detenuti. Non solo a Palermo ma anche in provincia. “Il 20 gennaio 2021 nell’ambito dell’operazione ‘Dominio’ sono stati tratti in arresto 2 imprenditori ritenuti affiliati alla famiglia di Bolognetta indagati, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori ed altro.

Gioco.Un altro settore criminale in forte espansione in ‘epoca covid’ è quello delle truffe on line e delle frodi informatiche, cosiddette ‘man in the middle’ i cui proventi vengono riciclati all’estero attraverso il circuito money transfer che non possono sottacersi le possibilità che l’attuale crisi di molti settori produttivi, duramente colpiti dalle misure di contenimento, potrebbero offrire alla criminalità organizzata: al comparto dei presidi medico-sanitari, pertanto, si aggiungono i settori immobiliare, edile, dei servizi di pulizia, tessile, turistico, della ristorazione e della vendita di prodotti alimentari, dei servizi funerari e dei trasporti verso i quali occorre concentrare l’attenzione investigativa”.

 

 


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