Palermo, Prestigiacomo: “Populismo sul ponte Corleone, la verità è diversa”

“Dopo quanto relazionato dalla Icaro Progetti nell’ambito delle attività di verifica, progettazione e manutenzione del Ponte Corleone (a Palermo, ndr), da oggi la struttura torna transitabile in entrambe le due corsie per senso di marcia”. Lo scrive in una nota stampa l’assessore ai Lavori pubblici, Maria Prestigiacomo. “Il Comune sta, inoltre, monitorando il traffico per l’eventuale riapertura le strade laterali. Va, tuttavia, precisato che il problema Ponte Corleone ha origine nel 2002, quando venne fatta la prima relazione sullo stato della struttura e, in seguito, i primi lavori di consolidamento, richiesti dai professionisti che allora si occuparono delle prime indagini”.

Nel lungo comunicato, l’assessore Prestigiacomo traccia la cronistoria della struttura passando dai “primi interventi, nel 2018″ a cui se ne sono aggiunti altri nel 2021 “intervenendo  nuovamente anche sulle gronde laterali, che provocavano infiltrazioni, e sui giunti più ammalorati”, passando fino all’utilizzo dei fondi destinati a Palermo dal Patto per il Sud (50 milioni) da usare per i lavori di messa in sicurezza che inizieranno a settembre prossimo. “A proposito di questi fondi – continua Prestigiacomo – va precisato, tuttavia, che dei 50 milioni inizialmente destinati alla nostra città, possiamo disporre soltanto di 10 milioni, dei quali, tolte le progettazioni per ponti laterali e svincolo Perpignano, solo i 7 rimanenti potranno essere utilizzati per la messa in sicurezza del ponte”.

L’assessore si sofferma anche sui vari ripensamenti sulla transitabilità del ponte che, secondo la Prestigiacomo, sarebbero stati causati dai “vincoli stringenti” imposti al Comune dalla relazione dei vigili del fuoco, poi rivisti dalla certificazione emessa dalla Icaro Progetti che invece ne ha garantito la percorribilità. “Allo stato attuale, affermare che il Comune ha sbagliato a fare le precedenti restrizioni dimostra che si parla senza conoscere la realtà dei fatti. Le dichiarazioni populiste di chi non conosce quanto accaduto prima non aiutano i cittadini a conoscere la verità su problemi che hanno dovuto vivere sulle proprie spalle”.