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Ai domiciliari gestiva una centrale di spaccio, 41enne arrestata a Marsala

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I carabinieri della Compagnia di Marsala hanno arrestato una donna di 41 anni, residente nel quartiere popolare di Sappusi, in esecuzione di un’ordinanza sostitutiva della misura cautelare degli arresti domiciliari (cui l’indagata era sottoposta da tempo per spaccio di stupefacenti) con la custodia in carcere, disposta dal Tribunale di Palermo. Il provvedimento, dopo ripetuti controlli  su numerosissimi acquirenti di droga (cocaina, eroina e crack), soliti gravitare nei pressi dell’abitazione della donna.

Nessuno ha mai riferito agli inquirenti da chi venisse acquistato lo stupefacente, anzi, alle specifiche domande in merito, i tentativi di depistaggio degli acquirenti hanno cercato di coinvolgere stranieri – ovviamente sconosciuti, poiché noti solo per pseudo soprannomi – o spacciatori fuori dell’area marsalese, tutte notizie false per proteggere la fonte del loro approvvigionamento. I militari, appostati per diverse settimane a ridosso dell’abitazione, hanno monitorato un costante afflusso di persone che entrava ed usciva da quella casa ed i controlli operati a distanza sulle auto sospette hanno consentito di sequestrare diverse dosi di cocaina, eroina e crack, spesso tagliate in modo grossolano e così ancor più pericolose.

Nella giornata internazionale delle donne poi, la 41enne è stata vista uscire da casa con la macchina, pur essendo già sottoposta agli arresti domiciliari. Fermata dai militari, aveva con sé oltre 1.000 euro in contanti, tra banconote di piccolo taglio e monete, denaro derivante presumibilmente dall’attività di spaccio mai interrotta e destinato forse all’acquisto di altra droga. Gli uomini dell’Arma hanno dunque perquisito l’abitazione dell’indagata: bilancini di precisione, bustine in cellophane per confezionare le dosi di cocaina, block notes con l’indicazione dei nomi degli acquirenti della droga con una minuziosa rendicontazione dei crediti e dei debiti maturati, oltre ad un sistema sofisticato di telecamere installate all’ingresso dell’appartamento per eludere i controlli di polizia.

L’esito dell’irruzione dell’8 marzo ha consentito al Tribunale di Palermo, che già aveva messo l’arrestata ai domiciliari, di disporne la custodia in carcere. Così sabato 19 marzo scorso, i carabinieri di Marsala hanno nuovamente bussato alla porta della donna, che nel frattempo aveva ripristinato le telecamere, si era procurata nuovi bilancini e droga (è stata infatti sequestrata della cocaina già suddivisa in dosi) – per portarla in carcere a Palermo.

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