Nuova giornata di guerra tra Russia e Ucraina. Nella notte navi russe hanno iniziato a bombardare anche dal mare Mariupol e la regione di Odessa, vicino al villaggio di Tuzla. Secondo quanto ha scritto su Twitter il consigliere del ministero degli Interni di Kiev Anton Gerashchenko l’attacco contro le coste di Odessa è stato sferrato dalle navi di guerra russe verso le 3 di questa notte, ora locale. Gerashenko ha aggiunto che “non c’è stato alcun tentativo di sbarcare un soldato”.
Alcune esplosioni sono state poi registrate a Zaporizhzhia, nel sudest del Paese dove si trova la più grande centrale nucleare dell’Europa. Lo ha reso noto il Segretario del consiglio comunale di Zaporizhzhia Anatoliy Kurtev, spiegando che un’esplosione si è verificata nella stazione ferroviaria. A Kiev è stato colpito un palazzo di 12 piani nel distretto centrale di Shevchenkivsky. Lo scrive il Kiev Independent. Il Servizio di emergenza dell’Ucraina ha spiegato che due persone sono rimaste ferite nell’attacco e 37 sono state evacuate.
OGGI NUOVI NEGOZIATI – Proseguono oggi i negoziati. Il capo negoziatore di Kiev, Mykhailo Podolyak, ha parlato di “un processo negoziale molto difficile e crudele” e di “contraddizioni fondamentali”, ma anche di uno “spazio per il compromesso”. Ma le autorità ucraine hanno espresso un “cauto ottimismo” per i progressi compiuti con la Russia, con i colloqui che dopo due giorni sono diventati “più costruttivi”, ha detto il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Ihor Zhovkva, citato dall’agenzia di stampa Unian.
KIEV RINUNCIA ALLA NATO – Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “è chiaro che l’Ucraina non è un membro della Nato. Lo capiamo questo. Per anni abbiamo sentito parlare di presunte porte aperte, ma abbiamo sentito dire che non possiamo entrarci. E questo è vero, e dobbiamo ammetterlo – ha detto Zelensky – sono lieto che la nostra gente stia cominciando a capirlo e a fare affidamento su sé stessa e sui nostri partner che ci aiutano”.