Adesso c’è l’ufficialità dell’annuncio in conferenza stampa: l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla si candida a sindaco di Palermo e profila all’orizzonte le sue imminenti dimissioni dalla Giunta del governo Musumeci. “Dal prossimo 31 marzo – dice – concludendo un periodo di personale soddisfazione”. Per Lagalla, Palermo ha bisogno di provvedimenti emergenziali anche in politica. “Voglio spendere l’esperienza accumulata in questi anni e lo faccio senza simboli di partito, sono aperto nei confronti della politica e non rinnego i rapporti con il centrodestra ma la città ha bisogno di un governo di salute pubblica”.
Il neocandidato poi, critica la tattica attendista della politica che non ha schierato nomi quasi a voler rimanere “al balcone” e invece occorre “accelerare per l’interesse di questa città”. Le dimissioni dal governo siciliano sono “irrevocabili” ma la data del 31 marzo non è stata scelta a caso: “Ci sono scadenze importanti, come le richieste per il nuovo bilancio regionale, ho la responsabilità di chiudere le pratiche più importanti che sono sulla mia scrivania”. L’assessore rivela anche di non essersi confrontato con i partiti ma solo con la propria famiglia e i più stretti collaboratori.
L’Udc dovrebbe appoggiarlo, del resto lo ha fatto anche in passato: una lista a sostegno della candidatura, infatti, viene considerata “abbastanza naturale ma non è questo il mio obiettivo. Ho informato della mia scelta ma non ho voluto mettere in difficoltà nessun partito”.