Corsa a sindaco a Palermo, Forza Italia annuncia il suo candidato, Francesco Cascio, e si inizia a storcere il naso. Si parla di candidatura calata dall’alto e rumors danno il presidente dell’Ars e coordinatore regionale “azzurro”, Gianfranco Miccichè, dimissionario dalla sua carica all’interno di FI, dopo le regionali in Sicilia. Ma lui, il diretto interessato, smentisce categoricamente. Si vocifera di una spaccatura e di attacchi da parte di alcuni esponenti come l’assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone.
Quest’ultimo, in particolare, ha parlato di gestione “ondivaga” e ha invocato una riorganizzazione interna. Tutto sarebbe nato dopo la riunione che si è svolta il 12 marzo all’Ars in presenza del senatore Licia Ronzulli e con Silvio Berlusconi in collegamento telefonico. Assenti: Falcone, Gaetano Armao e Marco Zambuto. È stato nel corso di questo incontro che si è decisa la candidatura di Francesco Cascio che, secondo la fronda contraria a Miccichè, sarebbe stata proposta da Renato Schifani, anche lui critico nei confronti di Miccichè.
Voci o inossidabili verità che siano, a sostegno del numero uno dell’Ars sono subito arrivati i big locali a fare quadrato intorno al loro coordinatore. “Forza Italia è il primo partito del centrodestra e in questi ultimi anni è cresciuto molto”, dice il capogruppo di FI al Comune di Palermo, Giulio Tantillo. “Ha espresso, all’unanimità dei presenti, la candidatura di Francesco Cascio alla carica di sindaco di Palermo da sottoporre agli alleati di centrodestra che da mesi hanno indicato un proprio nome”.
Gli fa eco il commissario provinciale Luigi Vallone che assicura: “La candidatura di Cascio fu proposta da Miccichè qualche mese fa. “Rimango sbigottito leggendo alcune dichiarazioni di esponenti del mio partito che rimproverano il nostro coordinatore regionale Gianfranco Miccichè di essersi macchiato di chissà quali crimini politici”. Senza di lui, per Vallone, “il partito sarebbe spostato decisamente a destra a fare da stampella ad altri. Probabilmente alcuni vorrebbero che Forza Italia ritornasse al passato quando con altra guida ci si specchiava con numeri da prefisso telefonico”.