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Amministrative a Palermo, Roberto Lagalla si candida a sindaco

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Roberto Lagalla solo contro tutti, l’assessore regionale all’Istruzione ed ex rettore dell’Ateneo palermitano, è pronto a candidarsi a sindaco del capoluogo e lo farà anche da solo a quanto sembra. Forza Italia ha appena indicato Francesco Cascio, la Lega punta su Francesco Scoma, +Europa ha ufficializzato l’investitura di Fabrizio Ferrandelli, Italia viva schiera Davide Faraone. Nomi di tutto rispetto e ora ce n’è uno in più che però spacca un centrodestra frammentato che non trova una quadra dopo il chiaro messaggio inviato a Giorgia Meloni che ha schierato Carolina Varchi per Fratelli d’Italia.

Mentre Forza Italia si trova a dover compattare le fila con Gianfranco Miccichè contestato da un collega di governo di Roberto Lagalla, Marco Falcone, ecco che le acque si agitano con la preannunciata conferenza stampa preludio, pare, di dimissioni dalla giunta. Senza l’appoggio degli “azzurri” l’ex rettore dovrebbe contare su una serie di liste civiche oltre che, naturalmente, sull’appoggio del suo partito, l’Udc. Nel centrodestra abbondano dunque i nomi mentre nel centrosinistra “che conta”, ovvero quello che dovrebbe poter contare su un pacchetto di preferenze maggiore o comunque in grado di stringere alleanze qualificate, non arriva ancora nessun candidato. L’ultimo era stato Francesco Miceli, presidente dell’ordine degli architetti, sponsorizzato dal Pd, che però nei giorni scorsi ha rifiutato l’investitura parlando di una coalizione fin troppo spaccata perché “Palermo non è merce di scambio”.

Fatto è che a poca distanza dal ritorno alle urne non ci sono candidati in grado i iniziare una campagna elettorale che al momento pare stenti a decollare. Nelle scorse settimane, Gianfranco Miccichè si era detto disponibile a un confronto con Anci Sicilia “per ascoltare le loro ragioni in merito all’adeguamento delle indennità e al terzo mandato dei sindaci, su cui peraltro mi sembra ci sia larga convergenza sia da parte del governo che dall’Assemblea”. Lo scriveva in una nota del 3 marzo scorso. Gli appassionati di fantapolitica l’avevano presa come un coupe de theatre propedeutico alla definizione di un nuovo capitolo della “saga Orlando”, ma a giudicare dai movimenti, a volte incomprensibili di entrambe le coalizioni che si preparano alle Amministrative, pare ce ne siano già abbastanza.

 

 

 

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