Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il presidente americano Joe Biden. “Nel quadro del costante dialogo – ha scritto lo stesso presidente ucraino sul suo account Twitter alle prime ore di oggi – ho avuto un altro colloquio con Biden. In agenda, la sicurezza, il sostegno finanziario all’Ucraina e il proseguimento delle sanzioni contro la Russia”. Intanto, nell’undicesimo giorno di guerra, la Russia prosegue l’offensiva. Un corridoio umanitario per Kharkiv: è questa ora la speranza espressa dal capo della delegazione di negoziatori ucraini incaricati di trattare con la parte russa, David Arachamija.
Guerra in Ucraina, stop ai servizi giornalistici Rai dalla Russia
“Se Dio vuole ci sarà un corridoio oggi”, ha dichiarato su Facebook rispondendo a un’abitante di Kharkiv che raccontava di aver vissuto “10 giorni di inferno”. La Russia e l’Ucraina avevano concordato un cessate il fuoco limitato intorno alle città per dare ai gruppi di aiuti umanitari il tempo di evacuare le persone che cercano di andare via. Sul fallimento della tregua c’è stato un rimpallo di responsabilità. Da una parte le forze ucraine hanno riferito che Mosca non ha mai onorato completamente l’accordo e l’evacuazione delle persone dalla città portuale di Mariupol è stata interrotta quasi subito, hanno detto funzionari locali.
I separatisti sostenuti da Mosca nella regione di Donetsk, in cui si trovano Mariupol e Volnovakha, hanno invece accusato il governo di Kiev per i continui combattimenti. Il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, ha detto che la sua città non ha più acqua, calore o elettricità e soffre di carenza di cibo. In un’intervista con la televisione ucraina, Boichenko ha accusato la parte russa di aver agito in modo molto metodico per tagliare tutti i rifornimenti alla città e aumentare la pressione. La cattura di Mariupol e Volnovakha sarebbe una vittoria significativa per Mosca, in quanto le truppe russe inizierebbero a essere in grado di unirsi alle loro controparti altrove nella regione di Donetsk e nella penisola di Crimea.
Le forze russe vogliono assumere il controllo della diga della centrale idroelettrica di Kaniv, situata circa 150 chilometri a sud di Kiev, sul fiume Dnipro. L’allarme arriva dallo stato maggiore delle forze armate ucraine: le unità russe – hanno riferito alle prime ore di oggi i militari – stanno tentando di tutto per penetrare nella periferia sud-occidentale della capitale Kiev.
Incontro Putin-Bennett a Mosca. Incontro Putin-Bennet a Mosca. Il colloquio fra il presidente russo e il primo ministro israeliano si è concluso dopo tre ore. A quanto riferiscono fonti diplomatiche, citate dai media israeliani, Bennett ha parlato con il presidente russo della situazione degli israeliani e delle comunità ebraiche in Ucraina durante il conflitto. Si è parlato anche dei colloqui sull’accordo nucleare con l’Iran a Vienna. Bennett ha detto che si oppone all’intesa. Il premier israeliano è partito, poi, alla volta di Berlino, per un incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. A confermarlo alla Welt sono state fonti del governo tedesco.
Domani terzo round negoziati Kiev-Mosca. Domani, lunedì 7 marzo, potrebbe esserci un terzo round di negoziati russo-ucraini . Lo riporta la Ukrayinskaya Pravda riferendosi a una fonte nell’entourage del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto si legge sul sito della Tass. “Vediamo se riusciremo a fare progressi nei negoziati con i russi”, aveva dichiarato in precedenza Zelensky, in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook. “Finora abbiamo ottenuto l’1% di dignità per le nostre persone e facciamo di tutto da parte nostra affinché questo accordo funzioni”, aveva aggiunto parlando dei corridoi umanitari.
“Non è ancora stata fissata una nuova data per il terzo round dei negoziati tra Russia e Ucraina” ha detto, invece, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nel corso di un punto stampa a Mosca. “La nostra delegazione aspetta una qualche informazione da parte ucraina. La situazione è un po’ strana: tutti vogliono arrivare a un’intesa eppure sembra che gli ucraini inventino sempre dei motivi per tirare per le lunghe i termini dell’incontro che sono già stati concordati”, ha dichiarato Lavrov. “Non abbiamo ancora ricevuto nessuna notizia su una nuova data – ha aggiunto – noi già dalla sera di ieri eravamo pronti per questa nuova tornata di colloqui”.