Si inaugura venerdì 18 febbraio alle 18 al Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea – Riso, Segno astrazione. Il tratto a-temporale di Giacomo Failla, curata da Giacomo Fanale. La mostra, che sarà visitabile fino al 27 marzo, è inserita nel programma della Settimana delle Culture. Durante la pandemia Giacomo Failla si è interrogato sulla necessità (e l’urgenza) di un segno grafico forte, spogliato da sovrastrutture attraverso cui tornare all’essenziale per ritrovare tra le pieghe di più vite sovrapposte, gli stimoli per andare avanti.
Le opere in mostra ritornano alla materia che ritrovano come compagna fedele; alcune, di queste sono ispirate al rapporto intenso che lo lega all’artista visuale giapponese Nakajima Hiroyuki, che definisce la gestualità “una sua forma convertita in linee e forme sulla carta mediante il pennello”. La personale racchiude anche le sue ultime opere complesse, ottenute con il sapiente uso del cartone rigenerato e pressato in modo da ottenere effetti materici tridimensionali, oltre ad alcuni pezzi realizzati per Fragments of Solitude, a cura di Samson Surasidhi Panich a Bangkok.
Failla recupera elementi che rivelano quella stratificazione che gli è cara sin dalle sue prime composizioni formali, quando elementi di riutilizzo materico caratterizzavano complesse astrazioni geometriche, totem metallici, lavori con le sabbie. La ricerca di un tratto riconoscibile che lega tutto il suo universo artistico caratterizza archetipi frammentati, opera site specific, pensata dall’artista in dialogo con la teoria degli armadi sospesi a soffitto realizzata a Palazzo Belmonte Riso nel 2008 da Jannis Kounellis.
L’esposizione è anche il primo passo per un progetto più ampio sull’interpretazione contemporanea dei siti monumentali e archeologici che Failla svilupperà in Sicilia con la collaborazione del videomaker Andrea Di Silvestro e del fotografo Giampiero Caminiti: installazioni site specific temporanee che daranno vita a un’accurata documentazione fotografica e a un cortometraggio.
“In questi tempi in cui le certezze vacillano – dice l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – il ritorno all’essenza cui ci conduce l’arte di Giacomo Failla è un invito a ricercare il cuore delle cose. La linea che il Governo regionale sta seguendo va, non a caso, nella direzione della valorizzazione del patrimonio culturale della Sicilia in tutte le sue poliedriche espressioni, nelle quali si concentra l’essenza della nostra Isola nella sua dimensione più profonda”.