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Superbonus, cessione del credito a rischio: “Fallimento per aziende e condomini”

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“Le sigle della filiera delle costruzioni firmatarie e i consigli nazionali delle professioni direttamente coinvolte, che si sono riunite il 9 febbraio 2022, ribadiscono la propria contrarietà alla forte limitazione della cessione del credito degli incentivi per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici (super bonus etc.)”. È quanto si legge in una nota congiunta Ance (Associazione nazionale costruttori), Anaci (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari) e altre decine di associazioni di categoria. Il riferimento è al decreto Sostegni ter laddove limita la possibilità di cedere a un solo soggetto i crediti vantati. La norma, introdotta per ridurre le frodi, starebbe già creando un impatto negativo sulle attività delle imprese che applicano lo sconto in fattura.

“Abbiamo la comune preoccupazione – continuano le associazioni – sul rischio che l’articolo 28 del dl Sostegni metterà in ginocchio nuovamente, e, probabilmente, irreversibilmente, le prospettive di lavoro di migliaia di imprenditori, professionisti e operatori del settore, seri e corretti nello svolgimento delle proprie rispettive attività, ma anche dei tanti cittadini che auspicano, finalmente, di avere abitazioni migliori e più sicure”. In conclusione “le sigle aderenti chiedono una modifica urgente in materia di cessione del credito e un tempestivo intervento del governo anche in un prossimo provvedimento”. 

Cosa sta succedendo. A causa della complessità della burocrazia e della materia farraginosa, oltre che dei costi, sono molte le banche che hanno smesso di accettare la cessione del credito. Nei giorni scorsi, ad esempio, non lo farebbero più Banco Bpm e Poste.

Come funziona la cessione del credito. Per ogni 10 euro spesi, lo Stato rimborsa 11 euro quando si decide di effettuare lavori condominiali che rientrano nel Bonus 110%. Naturalmente, non vengono restituiti sotto forma di cash ma vengono recuperai sulla dichiarazione dei redditi nell’arco di diversi anni. In alternativa, si può cedere il credito a una banca o a un istituto che se ne occupa. In quest’ultimo caso, il soggetto che ha fatto effettuate le opere riceve subito la somma, in seguito la banca o l’istituto recupererà il denaro come se fosse un mutuo. Il guadagno, per l’istituto di credito, è costituito dalla differenza tra quanto erogato al condominio, o alle persone, e quanto ha recuperato nel tempo. Il fornitore dell’intervento, quindi, offre uno sconto per un importo massimo pari al corrispettivo che recupererà con il credito di imposta pari alla detrazione spettante che è cedibile alle banche o ad altri intermediari finanziari.

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