“La sospensione da parte del Tar del bando del Comune di Palermo per l’assegnazione delle superfici pubblicitarie sul suolo pubblico potrebbe aprire scenari di enorme criticità per la sostenibilità economico-finanziaria del piano di riequilibrio elaborato dall’amministrazione Orlando e più in generale sull’assetto funzionale complessivo di Palazzo delle Aquile”. Lo dicono i consiglieri comunali della Lega, Alessandro Anello e Igor Gelarda, commentando l’ordinanza dalla terza sezione del tribunale amministrativo regionale cha ha accolto i ricorsi presentati da sette aziende di affissioni pubblicitarie tra cui Damir, Alessi, Start Affissioni e Nemedil.
Piano pubblicità a Palermo, Lega: “Fioccano i ricorsi, rischio bocciatura Tar”
“Ci eravamo già schierati contro questo bando pubblicità – continuano Anello e Gelarda – e ora il pronunciamento del Tar conferma la validità delle nostre posizioni, gettando peraltro ulteriori ombre sul piano di riequilibrio approvato a Sala delle Lapidi che definiamo fantasioso, per non dire ‘farlocco’, e che alla luce della decisione dei giudici amministrativi dovrebbe essere completamente rivisto visto che il direttore generale del Comune, estensore del piano, ha inserito gli introiti derivanti dai regolamenti sulla pubblicità (quello sul canone patrimoniale di concessione del suolo pubblico e di autorizzazione o esposizione pubblicitaria e quello sulla pubblicità e sulle pubbliche affissioni) come poste in entrata”.
“Si tratta, come recita una nota degli uffici dello Sviluppo economico di via La Malfa, di una ingente porzione di entrate erariali del Comune connesse all’acquisizione del Canone unico patrimoniale (sostitutivo, tra l’altro, della Tosap e dell’ICP), oltre all’assegnazione dei macro-lotti per le gare pubblicitarie con importo a base d’asta già di per sé pari a quasi 5,5 milioni di euro. Siamo di fronte – concludono Anello e Gelarda – all’ennesima prova della grave incapacità dell’amministrazione attiva che sta arrecando un danno enorme alla città: l’ennesima tegola sull’esperienza fallimentare del sindaco Orlando”.