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Rinnovabili, maxi truffa tra Palermo e Trapani: sequestro da oltre 5 milioni

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I finanzieri del Comando Provinciale Trapani, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, hanno dato esecuzione un sequestro d’urgenza di due complessi aziendali nonché di somme di denaro, beni mobili e immobili per oltre 5.000.000 di euro nei confronti di due persone fisiche, accusate di truffa aggravata ai danni dello Stato e sostituzione di persona in relazione all’indebita percezione di contributi pubblici di cui al DM 16/02/2016 erogati dal GSE Spa – Gestore Servizi Energetici – a seguito di interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

“Una società siciliana, con sede a Partinico, specializzata in impiantistica, nel periodo compreso tra il 2017 e il 2020 – spiegano gli investigatori – attraverso la presentazione di circa 2300 richieste per la fornitura e l’installazione di impianti solari termici, avrebbe conseguito incentivi, in tutto o in parte non spettanti, per un importo totale di oltre 5.000.000 euro, ponendo in essere artifici e raggiri consistiti nel presentare all’Ente erogatore documenti sui quali erano apposte firme apocrife (apparentemente riconducibili ai clienti della società ma in realtà predisposti ad hoc dalla società), fatture sostanzialmente false (perché con importi gonfiati o perché riferibili a installazioni mai effettuate), copie di ricevute di bonifici bancari in realtà mai disposti”.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia di un istituto di credito di rilevanza nazionale che, dopo essere stato attivato dall’Ente erogatore (GSE), avrebbe appurato la non autenticità di una decina di ricevute di bonifico bancario, che sarebbero risultate contraffatte, ma ugualmente presentate per ottenere il rimborso degli incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici.I clienti –continuano le Fiamme Gialle – a fronte dell’installazione degli impianti solari, pagavano corrispettivi perlopiù in contanti o, nell’ipotesi in cui il pagamento avveniva con metodi tracciabili, per importi decisamente inferiori a quelli indicati nelle ricevute di bonifico trasmesse al portale GSE, oltre a non aver mai firmato l’ulteriore documentazione necessaria per l’ottenimento del contributo, predisposta e firmata dalla società all’insaputa dei clienti”.

Il sistema orchestrato dalla società controllata non sarebbe stato circoscritto alle sole dieci pratiche oggetto della delega d’indagine, ma avrebbe riguardato tutti i fascicoli ammessi all’incentivo. L’indagine condotta dai finanzieri  di Alcamo avrebbe fatto emergere un sistema di raggiri e falsità in atti pubblici che avrebbe garantito alla società indagata importanti profitti, sia in termini di maggiori incentivi percepiti, che in termini di maggior competitività sul mercato. “La possibilità di praticare impianti solari termici a prezzi veramente bassi e fuori mercato in condizioni normali, sarebbe stata – infatti – sostenibile solo in virtù degli incentivi ottenuti con tali condotte illecite”.

Al termine delle indagini sono stati denunciati i due amministratori della società installatrice per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e sostituzione di persona. È stata inoltre segnalata la società per l’illecito amministrativo dipendente dal reato di truffa aggravata, ai sensi del decreto legislativo 231/2001. Sotto sequestro sono finiti tutti i conti riconducibili ai presunti responsabili e alle imprese da loro amministrate, quattro immobili di loro proprietà. Inoltre sono stati bloccati due complessi aziendali, per impedire la prosecuzione dei reati.

 

 

 

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