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24enne assassinato a Raffadali, il padre confessa: freddato da una scarica di colpi

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Gaetano Rampello avrebbe confessato l’omicidio del figlio Gabriele, 24 anni, avvenuto nel primo pomeriggio di oggi a Raffadali, nell’Agrigentino. Gli avrebbe sparato a bruciapelo prima un colpo alla testa, poi altri 8 quando era riverso per terra. Per farlo pare abbia usato la pistola d’ordinanza. L’uomo, infatti, è un agente di polizia in servizio a Catania. Poco dopo l’omicidio, è stato rintracciato dai carabinieri mentre era in attesa di un pullman di linea diretto nel capoluogo etneo. Sembra che alla base del gesto ci fossero delle continue liti forse derivanti dalle condizioni psichiche del figlio che aveva a proprio carico una denuncia per stalking.

Il delitto si è consumato in piazza Progresso. Le telecamere installate dal Comune hanno ripreso i momenti dell’assassinio e gli investigatori sono subito risaliti al padre della vittima. secondo le prime ricostruzioni, i due avrebbero avuto l’ennesimo diverbio, intorno alle 11,30 di stamattina. Alle ripetute richieste di denaro da parte del ragazzo sarebbe arrivato il rifiuto di Gaetano Rampello: da qui l’aggressione di Gabriele che poi si sarebbe allontanato.

Giusto un attimo prima di essere raggiunto dal padre che, estratta la pistola dalla fondina, gli avrebbe sparato a distanza ravvicinata. Prima alla testa, poi otto colpi al corpo. Quando i carabinieri lo hanno raggiunto, l’uomo, di 57 anni, era seduto su una panchina alla fermata dell’autobus. La pistola in dotazione scarica, ai militari ha confessato il delitto. Adesso è in stato di fermo.

+++ In aggiornamento +++

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