Omicron 2, la variante gemella da cui prende il nome, arriva in Sicilia dove si sono registrati 4 casi. È stata processata nei laboratori di Messina (uno) e Palermo (3). Sequenziata circa un mese fa, da alcuni elementi sembrerebbe dotata di maggiore diffusività ma è caratterizzata da una bassa patogenicità, quindi non dovrebbe allarmare. Anche in relazione alla quantità dei vaccinati.
“Non deve spaventarci perché è uguale a Omicron – dice il direttore dell’Istituto Spallanzani Francesco Vaia – oggi siamo a buonissimo punto, pensiamo sia arrivato il momento di mitigare le misure, lo strumento vaccino ci permette di dire che la partita è quasi finita. Ma dobbiamo vaccinare in tutto il mondo, a partire dall’Africa, ed aggiornare ai vaccini”.
“Dobbiamo arrivare a una dose di richiamo annuale. La variante Omicron assume il carattere di un virus stagionale. È inutile pensare a una quarta o quinta dose, ma andiamo verso un richiamo annuale, a partire dai fragili”.