Dopo il preannunciato azzeramento della Giunta, il presidente della Regione Nello Musumeci fa una momentanea marcia indietro: si farà, ma solo dopo il via libera all’esercizio provvisorio. Questa la decisione del governatore dopo l’incontro convocato con i suoi assessori questa mattina. L’impasse è nata dopo il voto di ieri dell’Ars, chiamata ad eleggere i tre Grandi Elettori che parteciperanno alle elezioni del nuovo Presidente della repubblica, il prossimo 24 gennaio. Musumeci infatti è arrivato terzo alle spalle del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè e dopo Nunzio Di Paola del M5S, membro dell’opposizione.
Franchi tiratori, Giunta regionale azzerata: Musumeci convoca gli assessori
Un segnale forte da parte di un maggioranza di centrodestra che, almeno in questo caso, ha reso evidenti i segnali di una mancanza di unità. Il numero uno di Palazzo d’Orleans ieri, nel corso di una diretta Facebook serale, ha espressamente dichiarato di prendere coscienza del risultato della votazione ma di non essere intenzionato a dimettersi, semmai pronto a creare un nuovo esecutivo di “responsabilità” per traghettare la Sicilia fino alla fine della campagna elettorale. Senza perifrasi i termini usati per i deputati “infedeli” che lo hanno impallinato: “accattoni”, “scappati di casa”, “accattoni politici”, “poveri ricattatori”, “vili e pavidi” (riferendosi allo scrutinio segreto senza il quale avrebbero agito diversamente). Il redde rationem con gli assessori e i capipartito, quindi, è soltanto rimandato:
Intanto la politica che si è indignata per le parole usate da Musumeci, adesso ironizza sulla sua momentanea marcia indietro. Di “farsa in tre atti” parla Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia all’Ars: “Crisi regionale, farsa in tre atti. Atto primo: ‘Mi dimetto’. Atto secondo: ‘Non mi dimetto ma azzero la giunta’. Atto terzo: ‘Non è successo niente, prendiamoci un caffè…’ “.
Sulla stessa lunghezza d’onda il deputato e segretario del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo: per lui è una “farsa“. “Tanto tuonò che non piovve. Per Musumeci bisogna riscrivere anche i proverbi. Dopo la figuraccia di ieri a Sala d’Ercole, anche le colonne del loggiato hanno sentito la sua ira. Di sera ci ha regalato dieci minuti di delirante monologo su Facebook, annunciando l’azzeramento della giunta, parlando di deputati vili, di avere rifiutato proposte irricevibili, ha alluso a presunte intimidazioni subite, il tutto condito da diversi ‘me ne frego’ di mussoliniana memoria”.
VIDEO| Quirinale, Musumeci azzera la Giunta: “I franchi tiratori? Poveri ricattatori”
“E oggi – continua Barbagallo – dopo una giunta che si preannunciava di fuoco, la montagna non ha partorito neanche un topolino: niente azzeramento e il presidente conferma la visita ufficiale a Marsala. La Sicilia non può più permettersi questi giochi di potere, con una maggioranza in frantumi e con il presidente che naviga tra i soliti roboanti annunci e le manie da attore protagonista”.
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