Sarebbe stata causata da un sabotaggio la sciagura aerea di Montagna Longa, del 5 maggio 1972, nei pressi di Punta Raisi, a Palermo, che costò la vita a 115 persone. Un aereo proveniente da Roma si schiantò precipitando da 900 metri di altezza. Lo sostiene Rosario Ardito Marretta, docente di Aerodinamica e dinamica dei fluidi dell’università di Palermo, nel libro “Unconventional Aeronautical Investigatory Methods. The Case of Alitalia Flight AZ 112”. Il volume è stato da poco pubblicato daCambridge Scholars Publishing. Con la sua tesi, il prof palermitano ribalta quella dei giudici che attribuirono la responsabilità ai piloti del volo Alitalia.
Il lavoro di Marretta è stato commissionato dall’Associazione parenti delle vittime di Montagna Longa. Lo studioso è arrivato alla sua conclusione dopo prove di laboratorio e l’utilizzo, tra le altre cose, di modelli matematici che all’epoca non potevano trovare applicazione per via della complessità di calcoli che oggi sono invece resi possibili dai computer.
“Non parlerei di ipotesi – spiega Marretta – poiché la probabilità di quanto sostengo è talmente alta da superare quella che l’esame del Dna fornisce sull’identità di una persona”. Secondo il docente, infatti, sarebbe stata una microcarica posizionata in un incavo di un ala dell’aereo che avrebbe potuto squarciare il serbatoio del velivolo causando la perdita di carburante e l’incendio.