Proseguiranno per tutta la notte, la terza consecutiva, le ricerche dei due dispersi, padre e figlio, sotto le macerie a Ravanusa. Sono sette le vittime estratte senza vita, mentre due restano ancora dispersi. Calogero e Giuseppe Carmina, omonimo del marito di Selene Pagliarello, la giovane trovata oggi con il marito Giuseppe Carmina.
Tragedia di Ravanusa, sono padre e figlio gli ultimi dispersi: individuata l’area
Nel primo pomeriggio di oggi, i vigili del fuoco avevano individuato nei pressi della loro abitazione la zona in cui si ipotizzava potessero essere gli ultimi due dispersi, padre e figlio, 70 anni il primo: 30 il secondo. Nel prosieguo delle ricerche, però, si è poi scoperto che così non era. L’esplosione causata da una perdita di gas, sabato sera scorso, ha scosso l’intera comunità. Sette finora le vittime. A morire pure la coppia di sposini, Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina. Si erano sposati ad aprile scorso, lei avrebbe partorito tra pochi giorni. I corpi sono stati trovati seduti sul divano di casa. Non hanno avuto il tempo di accennare una fuga.
Oggi i carabinieri hanno scoperto che cinque giorni prima della strage era stato effettuato un intervento di manutenzione alla rete del gas, confermato da Italgas, la società che gestisce l’erogazione. Si sta cercando ora di risalire a chi ha effettuato il lavoro e se questo sia stato fatto a regola d’arte. Intanto la Procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, ha aperto un’inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo e nominato i periti che, nei prossimi giorni, effettueranno un primo sopralluogo. Nel frattempo si lavora sulle mappe delle reti di gas metano nella zona.
L’ex amministratore giudiziario di Italgas, ha ricordato che “nel 2014 facemmo fare dei rilievi su tutta la rete di gas a metano e i tecnici rilevarono grosse criticità sulle reti ispezionate. In tutta Italia, anche nell’agrigentino”. La società, infatti, era stata commissariata dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, che prorogò la misura di altri sei mesi dopo i primi sei. A chiedere il commissariamento erano stati i pm di Palermo dopo una inchiesta partita sulla società Gas spa, che sembrerebbe riconducibile a Vito Ciancimino, ma gestita formalmente dall’imprenditore Ezio Brancato.
“Al fine di fornire tutti gli elementi necessari per una esatta ricostruzione dei fatti ed evitare speculazioni dannose e distorte – si legge in una nota di Italgas – si rammenta che la rete di Ravanusa non è stata oggetto di indagine e rilievi nel periodo di amministrazione giudiziaria del 2014, disposto dall’allora presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, in seguito radiata dalla magistratura e condannata ‘per affari illeciti nella gestione dei beni confiscati’. Nel luglio del 2015 l’amministrazione giudiziaria è stata revocata”.
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