17 C
Palermo

VIDEO| Droga davanti alla scuola, minacce ai carabinieri: 12 arresti a Palermo

DaLeggere

GUARDA IL VIDEO IN ALTO

Operazione antidroga a Palermo. I carabinieri della Compagnia di Monreale, alle prime ore di stamani, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 12 persone, indagate, in concorso tra loro, per produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti. Sei sono finite in carcere, altrettante ai domiciliari. Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Palermo nel corso delle indagini preliminari, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, è frutto di una complessa attività investigativa, scattata a settembre del 2018 e andata avanti sino ad aprile 2020.

Con l’operazione denominata “Carthago” i carabinieri di Monreale sono riusciti a fare luce su una fiorente attività di spaccio di cocaina, crack, hashish e marijuana messa in piedi nel quartiere Passo di Rigano. Durante le indagini sono già state arrestate in flagranza di reato 9 persone, 20 sono state segnalate alla Prefettura quali acquirenti e sono state sequestrate circa 500 dosi di droga.

Lo spaccio avveniva in pieno giorno anche nella villetta comunale, proprio davanti alla scuola media del quartiere. Le sostanze stupefacenti, per le famiglie degli indagati, erano la principale fonte di reddito. Per le attività di stoccaggio, lavorazione e spaccio della droga gli arrestati utilizzavano gli inospitali anfratti degli edifici, le viuzze del quartiere di Passo di Rigano e le abitazioni in cui vivevano con le loro famiglie, utilizzati come depositi per la marijuana e l’hashish e come laboratori per cucinare la cocaina per la produzione del crack.I proventi dell’attività di spaccio – spiegano gli investigatori dell’Arma – erano utilizzati per il sostentamento delle famiglie degli indagati durante i loro periodi di detenzione e per il pagamento delle spese legali”.

Pestaggi e intimidazioni per imporre il controllo del territorio. Un giro d’affari di 500mila euro annui da proteggere con unghie e denti. Per imporre la propria presenza tra le strade del rione, gli indagati usavano la violenza. A farne le spese anche un cliente, pestato perché ritenuto colpevole di aver fatto arrestare uno degli indagati con le proprie dichiarazioni. L’uomo sarebbe stato picchiato ferocemente in pieno giorno, in strada e da più persone insieme al padre 51enne intervenuto a sua difesa. L’inchiesta ha fatto luce pure sulle intimidazioni ai danni di un carabiniere per obbligarlo a chiudere un occhio. Uno degli indagati avrebbe avvicinato il militare, rivolgendogli velate minacce chiedendogli di allentare i controlli nel quartiere.

+++ In aggiornamento +++

- Sponsorizzato -

Leggi anche:

SCRIVI UNA RISPOSTA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore, inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

- Sponsorizzato -

Ultimi articoli