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Il ragioniere del Comune propone il dissesto ed è scontro con l’assessore

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Il ragioniere generale del Comune di Palermo, Bohuslav Basile, propone una delibera per la dichiarazione di dissesto ed è scontro con l’assessore al Bilancio, Sergio Marino. Il primo pensa che si debba passare dal pre-dissesto alla dichiarazione compiuta, senza attendere il Piano di riequilibrio da parte della Giunta, il secondo si rifiuta di firmare la delibera di 140 pagine presentata sette giorni fa e finora circolata soltanto tra gli assessori del sindaco Leoluca Orlando.

Intanto la Procura sta indagando sui presunti falsi in bilancio nel periodo compreso tra il 2016 e il 2019: tra gli indagati lo stesso Basile, e pure Orlando, che è arrivato alle sue conclusioni dopo la pronuncia, del 3 novembre scorso, della Corte dei Conti. I giudici contabili, che si sono espressi in un caso analogo che riguarda isola delle Femmine, nel Palermitano, ritengo che si possa ricorrere a un Piano di riequilibrio pluriennale, in presenza di crediti esigibili. Situazione, questa, che a Palermo sussiste in parte ma prevale “l’incapacità dell’ente di garantire l’assolvimento dei servizi indispensabili”.

Stando così le cose, secondo la Corte, dichiarare il dissesto non è un fatto discrezionale dell’ente, cioè il Comune, ma un atto dovuto. Da qui la delibera di Basile. Di parere opposto, l’assessore Marino che allo stato attuale di firmare il documento non ha nessuna intenzione e afferma che il Piano di riequilibrio è “in avanzata fase di definizione”, sarebbe quindi contraddittorio dichiarare il dissesto. Una nebulosa fatta di numeri e burocrazia su cui l’opposizione a Palazzo delle Aquile vuole vederci chiaro e mentre i consiglieri del gruppo Oso, Ugo Forello e Giulia Argiroffi parlano di  “fallimento Orlando”, il capogruppo di Iv, Dario Chinnici, sollecita il sindaco a riferire in aula e a dire la verità sui conti.

“Orlando venga subito in Consiglio comunale – dice Chinnici – e dica alla città come stanno realmente le cose. Mentre qualcuno si trastulla con la campagna elettorale, Palermo affonda fra i suoi disastri e della sua giunta. Neanche i 75 milioni romani riusciranno a salvare il Comune, la cui voragine nei conti è praticamente senza fondo. Serve una seduta urgente del consiglio comunale per dire ai palermitani che siamo al default”.

 

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