“Musumeci è candidato, non è una novità e non è una notizia”, a dirlo è il presidente della Regione Nello Musumeci, ieri dal palco del centro fieristico Ciminiere di Catania, durante la manifestazione del suo movimento #DiventeràBellissima. Il governatore ha ufficializzato la sua ricandidatura alla presidenza della Regione siciliana. “Lo ha detto anche ieri sera a Palermo Giorgia Meloni – aggiunge Musumeci- e pure Salvini e lo ha detto a me il presidente Berlusconi. È fisiologico che un presidente uscente consideri la ricandidatura”.
Un concetto assodato per Musumeci che attribuisce alla pandemia una ulteriore conseguenza di un secondo mandato: “Ho capito che non avrei potuto più fare in cinque anni quello che speravo ed ero certo di potere fare. Perché conosco i miei limiti, ma anche qualche potenzialità. Dopo la semina, bisogna pensare alla raccolta. E noi stiamo già lavorando alla preparazione delle liste. Se non fossi un presidente adeguato non ci sarebbe il centro destra. Gli undici assessori che rappresentano i partiti della coalizione sarebbero già usciti dalla Giunta”.
“Non si potrebbe essere complici, fino alla fine, di un presidente inadeguato. Sono tranquillo perché credo che nessuno voglia rompere il centrodestra e riconsegnare la Sicilia ai comunisti, o alla sinistra”. Poi l’appello agli uomini del suo esecutivo: “Assessori, attenti perché questo ‘babbio’ (scherzo, ndr) del si candida o non si candida può indebolirci. È già successo con Crocetta”.
Rapporti con la stampa. “Il ‘Giornale di Sicilia ‘scrive stamattina che Meloni tiene Musumeci appeso ad un filo. A parte il fatto che ciò non è possibile, ma che titolo è? Non sono attaccato a nessun filo, ho i piedi per terra. Non tutto quello che abbiamo fatto in questi quattro anni è uscito sui giornali. Non ci piacciono i giornalisti amici ma non vorremmo avere giornalisti nemici e non mi riferisco a ‘Repubblica’, che è diventata l’organo ufficiale del Pd”.