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I finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito nelle provincie etnee e di Enna, Ragusa e Caltanissetta misure cautelari nei confronti di 6 persone accusate di corruzione, turbata libertà degli incanti e falso in atto pubblico, in relazione a lavori pubblici in provincia di Catania. Le misure restrittive riguardano due dirigenti e un funzionario del Genio Civile di Catania e tre imprenditori di Gela e Ragusa, del settore delle costruzioni edili.
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Gli investigatori hanno concentrato le indagini su commesse pubbliche relative al consolidamento di dissesti stradali, causati da smottamenti, nell’area del Comune di Aci Catena; la sistemazione e all’ammodernamento di una strada provinciale a Catania; lavori di recupero del sedime portuale, anche ai fini della messa in sicurezza per gli utenti e i lavoratori, del porto di Catania, aggiudicati nel 2018, per un valore complessivo di opere pubbliche messe a bando pari a 4 milioni di euro. “Dirigenti e funzionari del Genio Civile di Catania – spiegano le Fiamme Gialle – nell’ambito di alcune opere pubbliche, si sarebbero adoperati al fine di favorire, dietro pagamento di una somma di denaro o altre utilità, una società avente a oggetto costruzioni edili, con sede a Gela, i cui rappresentati sono stati parimenti raggiunti da misure cautelari”.
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Dall’inchiesta sarebbe emerso che, con riferimento ai lavori relativi al dissesto delle strade del Comune di Aci Catena, sarebbe stato redatto un falso verbale, in cui è stato attestato l’aggravamento dello stato di dissesto nella zona “collina Vampolieri”, con conseguente aumento dell’originaria somma precedentemente prevista per i lavori, da 150.000 euro a 260,000 euro, dell’importo dell’appalto dei lavori assegnati alla menzionata società gelese;
Con riferimento ai lavori relativi alla sistemazione della strada provinciale 192gli indaagti avrebbero invece falsificato il verbale di selezione delle ditte che avrebbero dovuto partecipare alla gara per l’aggiudicazione dei lavori, attestando di essersi riuniti e aver estratto a sorte le ditte partecipanti, in realtà già da loro precedentemente individuate. Avrebbero inoltre aggirato il principio di rotazione delle società che potevano partecipare alla gara per l’aggiudicazione dei lavori, al fine di favorire la menzionata società gelese. Gli imprenditori avrebbero consegnato ai due dirigenti del Genio Civile la somma di 5 mila euro, promettendo la consegna, nel complesso, di altri 30 mila euro.
Con riferimento ai lavori di sistemazione del porto di Catania, aggiudicati nel 2018, un dirigente del Genio Civile avrebbe ricevuto da uno degli imprenditori sottoposti a indagine una somma di denaro, di importo ancora imprecisato, al fine di favorire, come poi è avvenuto, l’aggiudicazione dei lavori alla società gelese Il gip di Catania, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto:
– la custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 soggetti (2 dirigenti del Genio civile e 2 imprenditori);
– gli arresti domiciliari per un altro funzionario del Genio civile;
– il divieto per un imprenditore di esercitare l’ufficio di amministratore delegato;
– il divieto di contrarre con la Pubblica amministrazione per la società gelese.