Caso archiviato, il giudice per le indagini preliminari ha deciso di porre la parola fine alla vicenda di Viviana Parisi,43 anni, e del figlio Gioele Mondello, di 4, trovati morti nelle campagne di Caronia, nel Messinese, ad agosto del 2020. L’udienza preliminare si era svolta il 22 ottobre scorso, la decisione del gip Eugenio Aliquò del Tribunale di Patti è stata depositata oggi. Un provvedimento lungo 500 pagine con cui è stata accolta la richiesta della Procura.
Daniele Mondello, papà di Gioele e marito di Viviana Parisi aveva fatto opposizione alla richiesta di archiviazione depositata a luglio dal Procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo. La famiglia, infatti, contestava la tesi della Procura secondo cui Viviana Parisi, dopo un incidente in galleria, sull’Autostrada Messina-Palermo, sarebbe prima scappata nel bosco e poi avrebbe ucciso il figlio Giole prima di suicidarsi lanciandosi da un traliccio.
Pietro Venuti, legale di Mondello, aveva parlato di “tante stranezze in questa vicenda che vengono riportate anche dai consulenti del pm”. Tra le altre cose, l’avvocato aveva chiamato in causa una perizia psicologica, chiamata “autopsia psicologica”, fatta sulla donna, che aveva problemi psichiatrici. “Il consulente Massimo Picozzi – aveva spiegato Venuti – si è basato su quattro dichiarazioni” senza tenere conto che “prima dell’incidente, la signora si era fermata a Sant’Agata per chiedere informazioni per acquistare delle scarpe al bambino”. La testimone non avrebbe riferito poi alcun episodio che facesse intravedere “problematicità nella signora Viviana. Una donna che vuole uccidere il figlio e poi suicidarsi si ferma per chiedere il prezzo di un paio di scarpe?”. Un interrogativo che probabilmente dovrà rimanere tale.