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Rapine e sequestri, fermata la “banda del bancomat” che terrorizzava il Trapanese |VIDEO

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Catturata dai carabinieri la “banda del bancomat” che terrorizzava il Trapanese. Agli arresti sono finite cinque persone, otto sono state denunciate, una è morta per cause accidentali. Avevano organizzato una associazione a delinquere finalizzata a rapine, sequestri di persona e furti in danno di bancomat. Secondo gli investigatori, la banda avrebbe messo a segno colpi per un milione e mezzo di euro, tra beni e denaro, entrando illecitamente in possesso anche di una pistola calibro 38.

L’operazione è stata effettuata questa mattina dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani e della Compagnia di Alcamo, coadiuvati dallo Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori di Sicilia. L’operazione scaturisce dall’indagine, conclusasi nel gennaio 2021,per far fronte alla serie di furti di bancomat e rapine in villa, anche cruente con sequestro di persona delle vittime e uso di sostanze narcotizzanti, che avevano destato un rilevante allarme sociale nel Trapanese. Gli investigatori dell’Arma, hanno scoperto che la banda si si era resa protagonista di 4 furti (di cui 2 consumati) in danno di altrettanti sportelli ATM e di 3 efferate rapine in abitazione con sequestro di persona (di cui una tentata), avvenute a Custonaci, Erice Casa Santa e in Contrada Rilievo.

Dall’ascolto delle intercettazioni, i carabinieri hanno appreso come il gruppo, stabilmente organizzato, fosse dedito alla programmazione a lungo termine dei delitti da compiere: i colpi erano studiati nei minimi particolari effettuando numerosi sopralluoghi, pedinamenti delle vittime, nonché l’utilizzo di modernissime apparecchiature elettroniche (posizionando telecamere sugli obiettivi designati, strumenti di captazione ambientale e finanche GPS sui veicoli delle vittime). Per asportare il contenuto dei bancomat di uffici postali e banche praticavano dei fori sulle pareti di edifici adiacenti e tagliavano l’ATM con un flex.

Oltre ai colpi eseguiti o sfumati per inconvenienti tecnici, i componenti dell’organizzazione criminale discutevano giornalmente di nuovi obiettivi e di come compiere le loro azioni delittuose. I gravi, precisi e concordanti indizi raccolti hanno permesso l’operazione che si è conclusa con l’arresto di 4 persone (3 in carcere e 1 ai domiciliari), l’applicazione dell’obbligo di dimora a carico di un ulteriore componente della banda, nonché l’esecuzione di decreti di perquisizione a carico di altri due indagati.

 

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